Luce dei miei occhi by Giulia Beyman

Luce dei miei occhi by Giulia Beyman

autore:Giulia Beyman [Beyman, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense, Mystery & Detective, Amateur Sleuth, Women Sleuths, Romance, marthas vineyard, mystery suspense, romance and mystery, nora cooper
ISBN: 9788894074697
Google: nwhVCgAAQBAJ
editore: iEffe
pubblicato: 2012-04-05T22:00:00+00:00


Capitolo 41

Roma

In quello stesso momento Luigi Blasi aprì la porta di casa e accorgendosi del silenzio che arrivava dal suo appartamento si ritrovò a pensare che ci sono condanne che non si finiscono mai di scontare e che forse quella di sua moglie era infinita.

Una rapida occhiata nelle stanze e come si aspettava trovò Rosa sul letto, con i vestiti ancora addosso, i capelli spettinati, le mani sporche di terra.

Doveva essere uscita per fare giardinaggio e con tutto quel freddo non aveva nemmeno pensato a coprirsi con un cappotto.

Rimase ad osservarla dalla porta della camera. Era distesa a pancia in giù, le braccia aperte come ad abbracciare il letto, la testa girata da un lato, la pelle del viso tirata in una smorfia.

Non era la posizione di chi sta dormendo sonni tranquilli, pensò.

Ma come avrebbe potuto essere diversamente?

Nelle ultime notti l'aveva spesso sentita ripetere in modo ossessivo: «Cos'ho fatto...? Mio Dio! Cos'ho fatto...?»

E lui sapeva a cosa si riferiva.

Aveva finto di dormire, ma era rimasto in ascolto, pronto a intervenire se Rosa avesse cercato di farsi del male.

Comprendendo di non poterlo evitare, Luigi Blasi si decise infine a raggiungere il letto e ad avvicinarsi alla bocca di sua moglie. Tanti anni prima avrebbe fatto quello stesso gesto per lasciarle un leggero bacio della buonanotte, ma quando le annusò il respiro l'odore di alcol gli confermò quello che già sospettava.

Da un po' Rosa non toccava più una bottiglia. O almeno così credeva.

E ora che cosa aveva scatenato di nuovo il suo bisogno di bere?

Non ci mise molto a decidere che si sarebbe tenuto per sé quello che aveva scoperto e che avrebbe fatto finta di niente. Conosceva gli sforzi infiniti di sua moglie per mandare avanti la sua vita, la loro vita. E se qualche volta Rosa crollava, non poteva fargliene una colpa.

Capitava anche a lui ogni tanto di chiedersi che senso avesse quel trascinarsi giorno dopo giorno. Solo che lui non credeva che bere l'avrebbe fatto sentire meglio.

Forse era tutta colpa dell'arrivo di quella bambina, la figlia di Susan Bley... Aveva la stessa età di Sofia, e con quei riccioli scuri un po' la ricordava.

Per quanto sua moglie non gli avesse detto niente, si era accorto di quanto fremesse per poter passare un po' di tempo con la piccola Margot.

Forse avrebbe dovuto provare a parlare con il professor Arcangeli, si disse. Gli avrebbe chiesto come comportarsi di fronte a quella nuova crisi e se fosse il caso di convincere Rosa a tornare in terapia.

Perché il passato che per anni sua moglie aveva cercato di tenere a bada con l'aiuto del suo psichiatra, continuava a ribollire sotto la cenere, come un vulcano pronto ad esplodere. E lui era terrorizzato all'idea di trovarsi solo e impotente quando sarebbe successo.



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