Ludwig van Beethoven. Il ribelle by Ludwig van Beethoven

Ludwig van Beethoven. Il ribelle by Ludwig van Beethoven

autore:Ludwig van Beethoven
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo +
pubblicato: 2019-02-26T16:00:00+00:00


Caro maestro, ogni tanto mi piacerebbe interrompere la tua amabile conversazione facendoti delle domande sulle opere tue che ho amato di più. A questo punto ti chiederei qualcosa sulla Quinta sinfonia.

Figliolo, si tratta di una delle opere più celebri dell’umanità, tra le mie più note, uno dei pezzi più convincenti e con più forza drammatica. Come tutte le grandi opere, questa sinfonia ebbe una fase creativa e una stesura sulla carta estremamente travagliata. Intere pagine furono scritte di getto, poi distrutte, per essere di nuovo rivisitate in un secondo momento. I primi abbozzi cominciarono ad avere gestazione addirittura nell’epoca in cui lavoravo alla mia Sinfonia numero 3, mentre la conclusione del lavoro s’intrecciò con la lavorazione della Pastorale.

Sicuramente si tratta delle quattro note della musica più famose (sol-sol-sol-mi bemolle). Mi sono divertito a chiamare un attacco così rivoluzionario e inaudito “il destino che bussa alla porta”.

Effettivamente devo dire che si tratta di un pezzo in cui si ha l’impressione che il compositore voglia combattere contro le avversità della vita e soprattutto non permettere che esse, in qualche modo, possano interferire negli eventi.

Questo mio capolavoro – te lo sta dicendo Ludwig van; come tu sai, scherzosamente dico sempre che in musica esistono soltanto due Ludwig: modestamente il sottoscritto e il nostro amato Luigi Cherubini – è un’eterna lotta tra le tenebre e la luce, per aspera ad astra, la via maestra viene percorsa tra buio e luminosità, il perenne dualismo tra gioia e tristezza. Il destino di ognuno di noi ne è l’esempio più sfolgorante e la Quinta sinfonia è il miglior racconto che si possa fare tra sconfitte e vittorie.

Un’alternanza tra dolore e risoluzione: il pezzo inizia nella drammaticissima tonalità di do minore per terminare nella splendente e raggiante tonalità di do maggiore, la stessa cosa di cui poi ti parlerò quando ti dirò della Nona sinfonia che si conclude con l’Inno alla gioia (Ode an die Freude).

La Quinta sinfonia è una delle sinfonie, insieme all’Eroica e alla Nona, che influenzeranno in maniera decisiva il percorso sinfonico tracciato da grandi maestri come Franz Schubert, Johannes Brahms, Pëtr Il’icˇ Čajkovskij, Anton Bruckner e Gustav Mahler. È un inno alla libertà, al ritmo, alla gioia che vince su ogni tristezza. Non è un pezzo scritto solo per chi ha studiato musica o predilige l’ascolto della musica classica. Chiunque può farsi entusiasmare dalla sua ritmicità inesauribile e prorompente. La Quinta è un tripudio di danza, festa paesana e un idillio perfetto tra armonia e confusione, dove tutti i cuori s’incontrano e non si temono tra di loro.

Mi è molto caro anche il Secondo tempo, che idealmente ho sempre sentito come un inno desideroso di descrivere le bellezze e la grandezza della mia cultura natia, che ha modificato il modus vivendi degli umani. Il pezzo è nella tonalità di la bemolle maggiore, ossia il sesto grado partendo dalla tonica, o meglio la tonalità parallela maggiore inferiore. Questo Secondo tempo, al di là della magnificenza melodica che rappresenta, è anche in forte contrasto con il clima cupo e agitato del Primo movimento.



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