L'uomo che ricordava il domani by AA.VV

L'uomo che ricordava il domani by AA.VV

autore:AA.VV.
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Libra Editrice
pubblicato: 1976-05-14T16:00:00+00:00


La rotta non era certamente diritta, anche se portava su un territorio che, per il suolo lunare, poteva apparire singolarmente pianeggiante. Anche quando si erano trovati nel Sinus Roris il trattore aveva dovuto aggirare numerosi ostacoli; ora, nel cuore del Mare Frigoris, la situazione non era migliore, e secondo la mappa era giunto quasi il momento di girare a sud, attraverso le montagne, la qual cosa sarebbe stata infinitamente peggiore. Secondo le foto scattate durante la prima orbita lunare, il viaggio sarebbe stato possibile, comunque, e avrebbe permesso di attraversare la catena, nel suo punto più stretto, per entrare nel Mare Imbrium. Da quel punto alle vicinanze di Platone, dove si trovava la regione che essi dovevano esaminare, non ci sarebbero stati altri problemi.

Non ce ne furono, strano a dirsi. Ridging rimase vagamente sorpreso; Shandara parve accettare la cosa come normale. Il cartografo aveva mangiato, dormito, e compiuto il suo turno di guida, limitandosi a qualche commento casuale. Ridging cominciava a credere, quando raggiunsero la loro destinazione, che il suo compagno fosse davvero annoiato della vita sulla luna, come proclamava di essere. Il pensiero, però fu soltanto fuggevole; c'era del lavoro da svolgere.

Circa seicento libbre di strumenti assortiti si trovavano nel rimorchio che era stato improvvisato, con alcuni serbatoi di carburante vuoti. Il trattore vero e proprio non avrebbe mai potuto trasportare quel carico; tutto lo spazio utile era occupato da un altro dispositivo improvvisato… un serbatoio di carburante ausiliario, che rendeva possibile quel viaggio. Era necessario togliere gli strumenti dal rimorchio, sistemarli nelle posizioni più opportune, e permettere loro di compiere le varie registrazioni per un periodo di almeno trenta ore. Questo sarebbe stato un lavoro lieve, e forse avrebbe giustificato anche una certa noia, se alcune delle 'posizioni più opportune' non avessero dovuto essere situate nei punti più alti raggiungibili. Entrambi gli uomini avevano scalato le montagne lunari, nelle ultime quattro settimane, e non si preoccupavano di quel lavoro; ma ci furono dei problemi, sulla scelta della montagna più adatta per le loro necessità.

Si erano fermati su una distesa abbastanza pianeggiante, a ovest di Platone… ovest come 'ponente', cioè, non l'ovest astronomico. C'era un buon numero di alture, in vista. Nessuna era più alta di trecento metri, e gli uomini sapevano che Platone in una direzione, e le Montagne Teneriffe dall'altra, avevano delle cime alte almeno il doppio. Il problema era quello della scelta.

«Non possiamo spostarci con il trattore,» spiegò Shandara. «Il problema del carburante è già abbastanza spinoso, in queste condizioni. Dobbiamo trasportare noi stessi gli strumenti, e ci sono cinquanta o sessanta chilometri per raggiungere Teneriffe, prima ancora di trovare le montagne. Platone è molto più vicino.»

«Il lato più vicino di Platone, vuoi dire,» ammise Ridging, «Ma le vette misurate devono trovarsi sui lati est e ovest, dai quali possono gettare le loro ombre sul fondo del cratere. Per trovare una cima veramente utile, forse dovremo percorrere la stessa distanza che occorrerebbe per andare a sud.»

«Non è proprio esatto. Guarda la mappa. Il bordo del cratere



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