L'uomo che sapeva troppo by Gilbert Keith Chesterton

L'uomo che sapeva troppo by Gilbert Keith Chesterton

autore:Gilbert Keith Chesterton
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallo
ISBN: 9788867084616
editore: Lindau
pubblicato: 2015-11-25T16:00:00+00:00


6

Il buco nel muro

Due uomini, un architetto e un archeologo, s’incontrarono sulla scalinata d’ingresso della grande villa del Parco del Priore, perché la naturale disinvoltura di Lord Bulmer, che li ospitava, gli aveva suggerito di farli conoscere. Va detto che, oltre che disinvolto, era anche un po’ confuso e nella sua testa si era creata una vaga associazione tra i due, per il fatto che architetto e archeologo cominciavano con le stesse lettere. Il mondo intero continuerà rispettosamente a chiedersi se, sulla base dello stesso principio, avrebbe ritenuto opportuno far incontrare un alchimista e un alcolista o un disegnatore e un disinfestatore. Era un uomo robusto e biondo, dal collo taurino, che gesticolava molto, sventolando i suoi guanti e agitando il bastone senza rendersene conto.

«Voi due avrete senz’altro qualcosa di cui parlare, − disse allegramente – edifici antichi e cose simili; a proposito, anche questo è un edificio molto antico, però non dovrei essere io a dirlo. Vi chiedo di scusarmi un momento; devo andare a vedere gli inviti per la baldoria natalizia che mia sorella sta preparando. Spero proprio che sarete dei nostri, Juliet ha pensato a una festa in maschera, con abati, crociati e personaggi simili… i miei antenati, suppongo».

«Credo proprio che l’abate non possa essere un suo antenato» disse l’archeologo con un sorriso.

«Sì, sarà stato solo un mio prozio, immagino…» rispose l’altro ridendo; poi il suo occhio piuttosto inquieto si rivolse al panorama ben ordinato che si stendeva di fronte alla villa: c’era un laghetto artificiale ornato al centro dalla statua antica di una ninfa e circondato da un parco di alberi alti, che nel pieno di quel gelido inverno si erano fatti grigi e neri ed erano coperti di ghiaccio.

«Fa parecchio freddo» continuò il padrone di casa. «Mia sorella spera che riusciremo a pattinare, oltre che a ballare».

«Se i crociati si presenteranno tutti bardati con la loro armatura, − disse l’altro – allora stia attento a non far affogare tutti i suoi antenati».

«Oh, non c’è nulla da temere, − rispose Bulmer – questo nostro grazioso laghetto non è profondo più di mezzo metro in nessun punto». E con uno dei suoi mirabolanti gesti, piantò il bastone nell’acqua per dimostrare la sua scarsa profondità. Essi videro la piccola estremità piegarsi nell’acqua, tanto che per un attimo sembrò che lui appoggiasse tutta la sua mole su un bastone spezzato.

«Il peggio che potete aspettarvi di vedere è un abate che cade a sedere di colpo» aggiunse, girandosi poi dall’altra parte. «Bene, au revoir; vi farò sapere i dettagli più tardi».

E lasciò l’archeologo e l’architetto sulla scalinata, a sorridersi a vicenda; ma, qualunque fossero i loro interessi comuni, erano due tipi molto diversi tra loro e una persona dotata d’immaginazione avrebbe anche potuto trovare una certa contraddizione tra loro, considerandoli individualmente. Il primo, un certo signor James Haddow, era arrivato lì da un sonnolento ufficio dell’Inns of Court1, tutto pieno di poltrone in pelle e pergamene, perché la legge era il suo mestiere, mentre la storia era solo il suo



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