Mazzucco Melania G. - 2016 - Io sono con te by Mazzucco Melania G

Mazzucco Melania G. - 2016 - Io sono con te by Mazzucco Melania G

autore:Mazzucco Melania G.
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Fiction, Contemporary Fiction, Foreign Language Fiction, General, Foreign Languages, Italian, Literature & Fiction
ISBN: 9788858424292
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2016-10-24T22:00:00+00:00


Undici

La porta è quella che sceglie. Non l’uomo.

J. L. Borges, Frammenti di un vangelo apocrifo.

Kinshasa ha dieci milioni di abitanti. La capitale del mio paese è un agglomerato immenso, sconfinato. Io ci sono stata molte volte, per fare acquisti: la strada da Matadi è la migliore del Congo, e con una buona automobile la si percorre in poche ore. Ma di quei dieci milioni di abitanti, ne conosco solo uno.

Mio padre è morto nel 1986, avevo appena dodici anni. Mi restano di lui pochi ricordi. Ma quando Michel Phakua Phakua era vicedirettore all’Onatra, era un uomo agiato, e contava qualcosa, a Matadi. Aveva un amico, e quando questo è morto, si è preso cura di suo figlio. Il ragazzo si chiamava Constantin. Mio padre gli ha pagato gli studi e lo ha fatto laureare. È stato un padre, per Constantin. E Constantin un fratello per me. Devo trovarlo. Solo lui può aiutarmi.

Non so in quale punto della città mi ha fatto scendere l’autista del camion, e sebbene ricordo l’indirizzo di Constantin – ci mandiamo spesso lettere, pacchi, regali – non so come raggiungere il suo quartiere. So a memoria, però, anche il suo numero di telefono. Avvicino una donna, lei capisce che ho bisogno di aiuto e mi dà un po’ di denaro, perché possa comprarmi da mangiare. Ma io non penso a mangiare. C’è una venditrice ambulante, dietro un banchetto: espone sfilatini di pane, assediati da nugoli di mosche che lei scaccia sventolando la mano. Le chiedo di dirmi il nome di questo quartiere, di questa strada. E dove posso fare una telefonata. La venditrice mi indica una cabina, dall’altra parte della via.

Constantin è uscito mezz’ora prima per andare al lavoro. A metà strada, si è accorto di aver dimenticato il cellulare a casa. Lo avrebbe anche lasciato, per una volta, ma aveva un appuntamento a pranzo con la moglie: se lei avesse voluto dirgli qualcosa, di certo lo avrebbe cercato a quel numero. E sentendolo suonare a vuoto, si sarebbe allarmata. Cosí è tornato indietro, e lo ha preso. Se Constantin non avesse risposto alla mia telefonata, non so cosa sarebbe stato di me. Dieu le veut.

Mon frère, c’est Bilí, aide-moi, sauve-moi.

Piango, prego, sussurro. Constantin non capisce, sono sopraffatta dall’emozione, non riesco a spiegarmi e comunque ho troppa paura per farlo. Non so se il mio buon fratello è solo, o se qualcuno può ascoltarmi. Constantin realizza che è inutile insistere.

Aspettami, Bilí, dice, non ti muovere, vengo subito a prenderti.

Mi accoccolo sul bordo del marciapiede, vicino alla donna del pane. Il mio aspetto la turba, ma non mi chiede niente. Le offro le monete, non le accetta e mi porge una pagnottella. Non mangio nulla dalla notte del primo gennaio. Oggi è il 3. L’odore di farina mi fa girare la testa. Quando la macchina si ferma all’angolo della strada, non ho la forza nemmeno di alzarmi. Constantin mi viene incontro ed esclama, Bilí, mon Dieu, ma cosa ti è successo!

La prima cosa che faccio, a casa di Constantin, è andare in bagno e farmi la doccia.



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