Meet me alla boa by Paolo Stella

Meet me alla boa by Paolo Stella

autore:Paolo Stella [Stella, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852088346
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Passo quattordici

Chissà come si festeggia in un Istituto Medico Legale il primo di novembre.

La festa dei morti fra i morti.

Si vestiranno da Sposa Cadevere pensando che in qualche gelido loculo, qualche metro più in là, è probabilmente sepolta quella promessa che non verrà mai mantenuta? C’è chi cinicamente prenderà le sembianze del piccolo Casper sapendo che un bambino, nella stanza accanto, indossa un abito di cellophane nero e sul pollice un cartellino che scientificamente riporta il suo nome e il motivo per cui non potrà partecipare al dolcetto o scherzetto con i suoi amici di scuola?

Mi stupisco di me quando penso certe cose. Forse le elucubrazioni della mente sono la mia unica via di fuga, forse solo un’abitudine. Mi faccio domande su ogni cosa, solo per non avere le risposte.

Sta di fatto che mi salvano spesso e in questo momento riesco a pensare solo ad Halloween.

A queste cose tu, Marti, non ci hai mai tenuto più di tanto.

Le feste imposte, le ricorrenze obbligatorie, il ricordarsi di volersi bene con il timer.

Chi se ne frega del compleanno, dell’onomastico, della festa del papà, della mamma, del migliore amico dell’uomo, dei nonni, delle donne, degli innamorati.

Ma quel quattordici di febbraio non è stata una data e basta. Quella data ha avuto senso, almeno per noi.

Tu a Parigi, io a Napoli.

Entrambi sul set.

«Pronto? Ciao, Marti, come va?»

«Quasi finito. Anastasia ha fatto le cose in grande questa volta, ne uscirà un servizio incredibile.»

«Anastasia la tua capa? Il diavolo veste Prada?»

«Quella è la Wintour. Io lavoro per l’uomo e lei è “il diavolo” della rivista maschile.»

«Ma è quella che ho conosciuto alla festa della moda su quel terrazzo di Parigi? Mi piace molto!»

«Lei per me è la numero uno. Ma come tutti i numeri uno è bella tosta. Oggi mi ha anche fatto un complimento. Cosa rara, ma in quanto rara molto apprezzata.»

«Si vede che te lo meritavi…»

«Me li merito anche quando non me li fanno!» Ride. «Tu?»

«Ho girato una serie che boh… tremenda. Gli attori sono anche bravi ma si fanno dalle venti alle trenta scene al giorno.»

«È molto?»

«Considera che quando giro un film ne facciamo due o tre, massimo cinque. Qui si va a catena di montaggio, buona la prima.»

«Quindi anche io sono una da soap.»

«Che vuoi dire?»

«Sono buona la prima, nessun errore baby, a questo giro sei stato un grande!»

«In un certo senso sì. Ma spero il risultato sia meglio di ’sti papponi.»

«Lo sarà.»

«Mi dispiace non venire, oggi. Un po’ ci tenevo.»

«Non preoccuparti, capisco benissimo. È lavoro.»

«Sì, ma era il nostro primo San Valentino insieme.»

«Festeggeremo al decimo, okay?»

«Lunga scadenza. Mi piace. Okay…»

«Non essere triste. Lo sai che poi mi intristisco anche io. Invece va bene così, siamo già molto fortunati.»

«È vero. Lo siamo. Bacio, ti chiamo dopo.»

«Bacio.»

Però lo sento anche dalla cornetta che ti dispiace.

Quel nodo alla gola copre la distanza Napoli-Parigi in un micro secondo.

La rapidità dei pensieri in successione che seguono il clic del telefono è ancora più fulminea: penso che c’è una vita sola, che non mi sono mai drogato e non sono mai scappato di casa.



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