Meme del sottosuolo by Daniele Zinni

Meme del sottosuolo by Daniele Zinni

autore:Daniele Zinni [Zinni, Daniele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-09-28T12:00:00+00:00


In una coppia di vignette che circola da una decina d’anni su Internet, tratte da una tavola di KC Green e spesso memate, un cane col cappello siede serenamente in un soggiorno divorato dalle fiamme e fissa il vuoto ripetendo «This is fine»; ossia, «Va bene cosí»12. Mentre queste vignette, come il già citato Peter Griffin, ci mostrano l’assurdità di accettare passivamente le regole di un gioco che ci consuma, l’immagine di Ted Kaczynski minaccia di interrompere la passività con un’azione violenta e radicale. In modo forse confuso e inevitabilmente contraddittorio, chiede un cambio di paradigma. Propone di considerare irrazionale quel che oggi è costitutivo del modello di produzione dominante, cioè il sistematico sfruttamento delle risorse naturali, comprese quelle fisiche e psicologiche degli esseri umani. Se «con questa logica», come diceva Tesla nella citazione completa, siamo destinati a incontrare orrori al di là della nostra comprensione, Kaczynski dice di cambiare logica.

Ho accennato a una contraddizione inevitabile perché qualunque discorso ecologista oggi viaggia su piattaforme che consumano quantità impressionanti di energie da fonti non rinnovabili e che sono accessibili per mezzo di computer e smartphone prodotti grazie allo sfruttamento insostenibile di ecosistemi e vite umane in paesi lontani. Ricordarlo ci fa sentire delusi da noi stessi, disgustati dalle nostre azioni e dominati da forze beffarde, come chi si accorge di avere ceduto una volta di piú al comportamento o alla sostanza da cui è dipendente. E chi davvero sa di essere, a un qualche livello, dipendente dai social o dallo smartphone, conosce la sensazione liberatoria di scagliare il telefono dall’altro lato della stanza, e conosce la mortificazione di doversi alzare dopo cinque minuti per controllare se la notifica appena arrivata era una mail importante o per ricopiare un codice di verifica dell’identità ricevuto via SMS.

Uno dei meme che si prendono gioco di questa contraddizione mostra un frammento di Blade Runner 2049 in cui Ryan Gosling esplode in un accesso di rabbia, introducendolo come emblema di «Quelli che “la rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro”, quando devono disconnettersi da Internet»13.

In realtà, il cortocircuito in cui sono costretti a esistere i meme pro-Kaczynski evidenzia ancora una volta i problemi posti dalle tecnologie piú pervasive dei nostri tempi. Le piattaforme sono al tempo stesso responsabili o corresponsabili di dinamiche economico-politiche piene di rischi, che andrebbero messe in discussione, ma il dibattito collettivo ormai avviene sulle piattaforme stesse: usarle non significa solo prendere atto del loro monopolio sugli spazi di discussione, ma permettere loro di acquisire tanto piú potere e denaro quanto piú partecipata sarà la critica.

I meme su Kaczynski rendono visibili le sbarre della gabbia, per cosí dire, e sono un caso particolarmente interessante perché non si limitano a descrivere alcune linee di frattura che attraversano la vita sui social media: ne sono innervati a loro volta. Le azioni sconfessano le convinzioni, le minacce e le richieste e le prese di posizione restano senza seguito, tutto questo è strutturale e ineludibile, e saperlo non dà il sollievo della giustificazione; piuttosto, un altro motivo di frustrazione.



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