MicroMega 42024 Contro la famiglia by AA.VV

MicroMega 42024 Contro la famiglia by AA.VV

autore:AA.VV., [AA.VV.,]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Micromega Edizioni
pubblicato: 2024-07-24T22:00:00+00:00


Una scomoda eredità

Un versante critico nel quale l’appartenenza familiare riveste un ruolo di primo piano è quello della selezione dei nuovi uomini d’onore. Il “quotidiano mafioso” è, ancora una volta, luogo ideale per comprendere i processi mediante cui le mafie strutturano il loro potere, costruiscono consenso, impongono la loro signoria sul territorio11.

Un quotidiano che occulta e confonde la natura criminale della mafia, caricandone le sue rappresentazioni di significati plurimi. Con l’effetto di intorbidire le acque, rendere difficile la delimitazione del fenomeno sia sul piano cognitivo sia su quello delle azioni di contrasto12; celando, al suo esterno, il danno prodotto sulle libertà dei cittadini e – al suo interno – prospettando come normali comportamenti e sistemi di relazioni connotati da violenza e costrizione.

All’interno di questa “paradossale normalità mafiosa”, in questa terra di confine dove le definizioni nette sfumano in innumerevoli distinguo, annegate in ambigue relazioni affettive, occorre soffermarsi a riflettere sulle relazioni tra genitori e figli nelle famiglie di mafia, approfondendo le modalità di trasmissione dei ruoli e dei “valori” mafiosi nei contesti criminali e le ragioni dell’eventuale successo o insuccesso del processo di socializzazione.

Nel tempo, i modi di cooptazione si sono modificati – pensiamo alla drastica riduzione delle combinazioni, le cerimonie ufficiali che sanciscono l’ingresso in Cosa nostra, nel periodo successivo all’impennata delle collaborazioni con lo Stato – ma il riferimento al vincolo di sangue rimane, soprattutto in situazioni di emergenza, una risorsa strategica (come dimostra anche la vicenda della latitanza di Matteo Messina Denaro).

Raccontano i collaboratori di giustizia che, fino ai primi anni Novanta il nucleo-base dei sodali di Cosa nostra era costituito da uomini d’onore reclutati attraverso meccanismi di cooptazione su base ereditaria e da altri soggetti individuati attraverso una selezione “meritocratica”, che passava attraverso un’accurata verifica delle loro qualità criminali. Si conciliano, pertanto, “fenomeni di ereditarietà”, fattori ambientali e scelte soggettive. Per comprendere perché si diventi mafiosi – o perché non lo si diventi pur in presenza di condizioni favorevoli – non basta limitarsi a studiare il tipo di educazione ricevuta in famiglia ma occorre inserire le singole storie dentro i più ampi contesti, tenendo conto della pluralità dei fattori che convergono nel determinare continuità o nel dar luogo a fratture.

L’importanza assunta nella storia di Cosa nostra, dalla discendenza familiare è stata sottolineata, tra gli altri, dal collaboratore Salvatore Grigoli – l’assassino di don Pino Puglisi – il quale, giustificando la scelta della collaborazione in funzione di un diverso avvenire da riservare alla propria famiglia, ha ricordato: «Se io facevo l’irriducibile e mio figlio rimaneva nella borgata, stia tranquillo, se non era oggi o domani, all’età di quattordici-quindici anni se lo avvicinavano, perché era figlio di Totò Grigoli “u cacciaturi”»13.



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