Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa (Italian Edition) by Rossella Boriosi

Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa (Italian Edition) by Rossella Boriosi

autore:Rossella Boriosi [Boriosi, Rossella]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2016-09-13T22:00:00+00:00


Non tutti i peli vengono per nuocere

«Lì no! Non lì! Non lì ti dico, non lì… Ahiaaaa!»

Katia è la più crudele delle estetiste, la sola che non conosca i segreti della depilazione dolce e che non riesca a riconoscere i limiti territoriali dell’inguine. Però è anche la più economica (o meglio, per questi motivi è la più economica) e si sa, il portafoglio ha le sue ragioni che la ragione non conosce.

«Accidenti, Katia!» esclamo massaggiando la pelle arrossata.

C’è anche un altro motivo per cui vado da lei: Katia non è di quelle estetiste loquaci e allegre a cui ti ritrovi a confessare i segreti più reconditi tuo malgrado; lei parla solo per stretta necessità. «Se ti dico inguine, intendo inguine. Non indosso mutande così estroverse da meritare una tortura del genere!»

Mi chiedo perché, nella classifica dei dolori subiti dalle donne – travaglio, coliche renali, emicranie –, la ceretta all’inguine non venga menzionata.

Dovrebbe esserlo.

Qualche anno fa mi avevano convinto che con l’età i peli superflui sarebbero diventati più radi. Colpa del deficit degli estrogeni, avevano detto. A ogni modo, a me non è successo e i miei peli si ergono ancora indomiti là dove avevo sperato di non vederli mai più.

Stefano rimarrà fuori per lavoro e io non ho in programma di andare al mare, né in piscina. Guardo con mestizia le mie gambe glabre e la strisciolina sopravvissuta alla furia di Katia.

«Ti hanno mai raccontato di quella sottile vena di malinconia che accompagna certe cerette perfette che vanno sprecate?» le chiedo.

Lei non risponde e posa su di me uno sguardo interlocutorio.

«Non sei in menopausa, vero?» chiede diretta.

«Sì, invece. E pure da tanto.»

«Scommettiamo!»

«Scommettiamo cosa?»

«Scommettiamo che il prossimo anno verrai da me affranta e rimpiangerai tutti questi peli pubici che hai voluto estirpare?»

«Che hai voluto estirpare tu, non io. A me erano indifferenti. Se ne stavano lì tutti tranquilli, discreti, in silenzio. Solo quelli bianchi mi davano qualche dispiacere.»

«Se ti può consolare, non sembri in menopausa. Hai la cheratina forte e resistente.»

Assaporo ogni parola. Questa è la più bella frase che mi sia stata rivolta negli ultimi anni assieme a: «Ti ho fatto il bonifico» e «Non è necessario metterle i punti», quest’ultima pronunciata dall’ostetrica subito dopo il parto. Però l’affermazione di Katia mi incuriosisce.

«Tu sai capire quando una donna è in menopausa?» le chiedo, ma mi pento della domanda nel momento stesso in cui la formulo. Non sono sicura di voler conoscere la risposta.

«Il mio è un punto di osservazione privilegiato» spiega Katia mentre mi rivesto. «Sarebbe strano se non avessi imparato a riconoscere la situazione ormonale di una cliente dopo tutti questi anni che lavoro con donne di ogni età. Ci sono segnali inequivocabili.»

Non chiedo quali, ma lei me li elenca lo stesso. «In primo luogo c’è il corpo che cambia forma e questo accade a tutte, anche a chi è sottopeso. Il punto vita scompare. Fianchi, sedere e gambe si svuotano a favore di pancia, busto e braccia. Gli estrogeni diminuiscono e il corpo perde le curve tipicamente femminili.



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