Nemesis by Misha Glenny

Nemesis by Misha Glenny

autore:Misha Glenny
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2017-09-25T16:00:00+00:00


Tá tudo bem, tá tudo bem!

A Rocinha é o Joca e o Nem!

Tutto bene, tutto bene!

Rocinha è con Joca e con Nem!

È la notte di Halloween del 2005.

37 Sebastião José Filho, allora presidente dell’associazione dei residenti, in «Correio do Brasil», 29 ottobre 2005.

38 Questo non è il vero nome. La persona non vuole essere identificata.

PARTE TERZA

Nemesi

1.

IL GRANDE CAMBIAMENTO

1994-2004

Nonostante le sparatorie della Polizia e i cruenti scontri tra fazioni culminati nelle morti di Bem-te-vi e Soul Man, a Rio, ma anche a San Paolo, il numero dei morti ammazzati cominciò a diminuire fin dall’anno 2000. La violenza si stava allontanando da quelle due città in direzione del Nord-est, terribilmente impoverito. A San Paolo, fu il predominio di una singola organizzazione criminale, il Pcc, a ridurre la violenza, perché impedì gli scontri tra fazioni che caratterizzarono Rio. A Rio, gli episodi di violenza diminuirono in una grande parte della Zona Sud, inclusa Rocinha. Il periodo tra la Pasqua 2004 e l’ottobre 2005 fu l’eccezione che confermò la regola. Fuori dalla Zona Sud, invece, nei quartieri settentrionali e nell’hinterland, il cosiddetto Baixada Fluminense, il tasso degli omicidi iniziò a crescere notevolmente.

In gran parte della città, la violenza diminuiva nonostante l’aumento delle milizie – i gruppi di vigilantes, tra cui poliziotti, ex poliziotti, ufficiali dell’esercito, pompieri e altri funzionari – che ingaggiavano scontri armati contro le gang della droga. Chi aveva la sfortuna di abitare in una delle favelas nella parte settentrionale o occidentale di Rio, poteva ritrovarsi in mezzo a sparatorie tra le varie fazioni, tra le fazioni e la Polizia o tra le fazioni e le milizie.

Nonostante questa nuova sfida all’ordine pubblico, il numero complessivo dei morti ammazzati continuava a diminuire. Di lì a poco, nelle città del Nord-est come Recife, Fortaleza e Maceió, il tasso di omicidi avrebbe superato i massimi storici delle città meridionali durante gli anni Novanta.

Il Nord-est è un’altra storia, ma anche lì, come nel resto del Paese, la gente si godeva i benefici di un tonico assai gradito e del tutto inaspettato. Dopo decenni di dittatura e di un caotico periodo di transizione, la capitale federale, Brasilia, irradiava un’aria di rinnovamento e di ottimismo fino ai più lontani recessi della nazione. Intere regioni e classi sociali riprendevano a vivere dopo un lungo periodo di abbandono e di privazioni. L’arrivo improvviso di un periodo di prosperità, con la disoccupazione ai minimi storici e un significativo aumento dei consumi, ci fa capire perché a Rio ci fosse meno violenza. I ragazzi delle favelas cominciavano ad allontanarsi dalla droga e dalle armi per studiare e trovare un lavoro stabile.

La generale sensazione di benessere valicava i confini del Paese migliorandone la reputazione all’estero. Tutto questo era favorito da un’economia globale in forte espansione e con un disperato bisogno dei prodotti agricoli e dei minerali che il Brasile sembrava in grado di fornire in quantità illimitate.

Non dipendendo più solo dall’Ovest per le sue esportazioni, il Brasile conobbe una crescita straordinaria nella produzione di carne bovina e nella coltivazione della soia. Ma non solo.



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