Niente e impossibile by Kilian Jornet

Niente e impossibile by Kilian Jornet

autore:Kilian Jornet [Jornet, Kilian]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Sierre-Zinal, la più bella corsa di montagna

Tra poco spunterà il sole e, nell’aria fredda e assonnata dell’alba, si sente un rumore di passi rapidi e voci addormentate. In mezzo a questi passi ci sono anche i miei. Come ogni anno, ho dovuto sbrigarmi e salire sull’autobus prima che chiudesse le porte. Indosso solo roba da correre con una giacchetta appena più pesante sopra, e cerco un posto a sedere. Ne trovo uno libero in fondo al mezzo e proprio in quell’istante l’autobus parte. Non vola una mosca, ma i tornanti della strada che corre tra i dirupi ci impediscono di schiacciare un pisolino. Malgrado la perizia del conducente, impieghiamo cinquanta minuti a percorrere i ventiquattro chilometri che separano il paese di Zinal, ai piedi del ghiacciaio in cui confluiscono le valli, da Sierre, la città del cantone Vallese, dove i vigneti, le industrie, i castelli medievali e il rumore dell’autostrada contrastano con i campi verdi costellati di paesini e il silenzio, interrotto solo dai ruscelli che scendono dalle alte cime innevate. Ho preso quest’autobus per la prima volta dieci anni fa. Com’ero nervoso! Ero così emozionato e spaventato dall’idea di fallire che non avevo chiuso occhio per tutta la notte. È strano come lo sport abbia modificato il mio carattere nel corso degli anni. Prima di diventare la persona calma che sono ora, che affronta un grande obiettivo a sangue freddo, ero un fascio di nervi che passava le giornate di gara con il cuore a mille.

Quando avevo diciassette anni, in Andorra si tenne il campionato europeo di sci di montagna. Siccome era vicino a casa e, inaspettatamente, l’anno prima ero diventato campione del mondo cadetti, avevo voglia di mettermi alla prova e sentivo che tutti attorno a me si auguravano che lo facessi. Mi ero preparato in modo minuzioso, mi ero allenato come non avevo mai fatto, qualche volta ero persino partito da Montellà con gli sci in spalla, avevo attraversato la valle di Llosa in bicicletta, e da lì, a piedi e con gli sci, ero salito fino ad Andorra per il Montmalús per arrivare a Canillo e fare un paio di allenamenti sul percorso verticale prima di rincasare.

Arrivò il giorno della corsa e, dopo una notte insonne, andai alla partenza insieme al resto della squadra con un’ora di anticipo. Dopo un riscaldamento a ritmo altissimo, la gara stava per cominciare. Inoltre, i corridori di quella vertical partivano scaglionati e per questo, più tardi, mi fu impossibile stabilire se avessi corso abbastanza veloce – non potevo usare nessuna strategia – e dovetti dare il tutto e per tutto dall’inizio alla fine. La coda davanti alla partenza si stava accorciando. Sebbene mi fossi già tolto le cuffiette e non sentissi più nelle orecchie nessuna delle dieci canzoni che avevo scelto per motivarmi, restavo isolato da tutto ciò che mi stava succedendo attorno. Sentivo solo i peep peep che annunciavano, minuto dopo minuto, l’inizio della gara degli altri cadetti che avevo davanti. Il cuore mi batteva sempre più forte e a ogni peep mi saliva più in gola.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.