Noi by Walter Veltroni

Noi by Walter Veltroni

autore:Walter Veltroni [Veltroni, Walter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical
ISBN: 9788858606568
Google: LOLMUpv4ca4C
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-06-20T22:00:00+00:00


"leggo", non ne capisco tutti i significati. Mi emoziono o rimango indifferente e la sfera emotiva è la misura del mio giudizio. Lei mi può aiutare a trovarne una più razionale, forse.»

«E perché mai? E così che bisogna farsi prendere dal bello. E tale perché ci scuote, perché ci fa tenerezza e orrore. Perché non ci lascia come eravamo prima. Il bello ci cambia. Come il brutto, d'altra parte. A vivere in una società volgare e priva di bellezza si diventa volgari e superflui.

«Perché la storia ci tramanda prevalentemente cose preziose? Perché settecento anni fa qualcuno decise con una legge che qui a San Gimignano non si potevano demolire case se non per costruirne di più belle? Erano agli albori della civiltà ma avevano già la coscienza della necessità di salvaguardare i frutti dell'ingegno e del talento umano. Quei nostri avi erano immersi nella meraviglia ma sentivano il bisogno di tramandarla ai posteri. Penso sia proprio per questo motivo che i nazisti bruciavano i libri e sequestravano le opere d'arte. Perché avevano paura del bello, che si produce solo con il dubbio, la ricerca, la libertà intellettuale. Ogni regime impone una sua bellezza di stato magari capace di opere magnifiche, ma quello che avviene è il genocidio della creatività. Per questo le dittature sono tutte uguali, il colore delle bandiere che sventolano non fa differenza alcuna. Uccidono la libertà e con essa l'arte. E la storia a dimostrarlo. Prenda il cinema, la sua arte. Leni Riefenstahl avrà realizzato dei capolavori ma sono cupi, cavalli imbrigliati. Guardi, ieri sera parlavo con un amico del finale di Otto e mezzo, quella è libertà allo stato puro. Lo ha visto?»

Gli amici di Gianni sorrisero discretamente e lui sussurrò:

«Sì, direi che l'ho visto».

Giovanni continuò la breve visita guidata, poi si accorse che si era fatta l'una e disse alla piccola comitiva:

«Non voglio tediarvi oltre. Conoscete un buon posto per mangiare rapidamente?».

Gianni indicò il ristorante «La Terrazza» sulla piazza della Cisterna, a cento metri da lì, e aggiunse:

«Anche noi stiamo andando a pranzo. Vorreste essere nostri ospiti? Così ci sdebitiamo della visita guidata. E continuiamo a parlare».

Giovanni consultò Andrea che assentì subito, anche perché era tale la fame che tutto avrebbe voluto fuorché una interminabile sequenza di convenevoli.

Attraversarono insieme quella piazza meravigliosa e in quel momento vuota. C'era solo un gruppo di ragazzi che stava ascoltando musica da un giradischi, una fonovaligia Lesa il cui filo saliva fino alla casa di qualcuno di loro. Andrea riconobbe la canzone, nonostante fosse appena iniziata. Era un suono nuovo e aveva visto in tv ad Alta Pressione come lo ballavano i ragazzi. Allora, quando non c'era nessuno in casa anche lui aveva provato, davanti allo specchio, a danzare il twist.

«Twist and shout» urlavano i Beatles dal lato sinistro del Lesa. Un ragazzo e una splendida ragazza, ballando, si spostavano progressivamente verso il centro della piazza. Era molto bello vedere questa scena: due giovani che danzano, come rapiti da quel ritmo moderno, in una grande piazza deserta e tutt'intorno i meravigliosi palazzi medioevali.



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