Noi ciclisti salveremo il mondo by Peter Walker

Noi ciclisti salveremo il mondo by Peter Walker

autore:Peter Walker [Walker, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Costumi e Tradizioni
ISBN: 9788820096618
Google: mdvNDgAAQBAJ
Amazon: B071RXK49L
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2017-05-08T22:00:00+00:00


Queste distrazioni, queste futili reinvenzioni dell’infrastruttura ciclabile, sono ancora sorprendentemente diffuse, e Londra sembra attirarne un numero particolarmente elevato. Nel 2014, il famoso architetto inglese Norman Foster svelò un piano ambizioso e assolutamente superfluo chiamato SkyCycle: 240 km di piste ciclabili sopraelevate, da costruire sopra la rete ferroviaria suburbana della capitale. Mostrava problemi simili alla Thames Deckway, in primis quello di portare i ciclisti lassù con grandi e costosissime rampe.

Un altro progetto ancora, invece, ha deciso che il posto migliore per le piste ciclabili è sottoterra, lungo i tunnel dismessi della metropolitana. È incredibile ma il piano, chiamato London Underline, ha persino vinto un premio.29

Ciò non significa che le ciclovie rapide e dirette siano inutili. Negli ultimi anni gli olandesi e i danesi hanno iniziato a costruire corsie speciali per espandere il raggio del pendolarismo in bicicletta, in particolare dopo la diffusione delle bici a pedalata assistita. Morten Kabell sta collaborando con i comuni della cintura di Copenaghen per creare delle «superpiste ciclabili» e incoraggiare l’uso della bicicletta anche per tragitti casa-lavoro di 12 km a tratta. Questi progetti rientrano però in un disegno più ampio.

L’ex ministro dei Trasporti inglese Steve Norris disse saggiamente che la maledizione del suo ministero era la «grande progettite», cioè la mania di cercare soluzioni costosissime ed eccessive a problemi che potevano essere risolti con interventi molto semplici. La Thames Deckway, la SkyCycle e la Underline sono classici esempi di come anche la bicicletta possa cadere vittima di questa malattia. Promuovere l’uso della bicicletta, come abbiamo visto, è un’impresa abbastanza semplice e spesso banale, composta da decine di piccoli cambiamenti distribuiti negli anni. Non c’è da stupirsi che non piaccia agli architetti.

Come sono finiti i tre progetti londinesi? La SkyCycle e l’Underline restano per ora poco più di una manciata di rendering sui rispettivi siti web, mentre la raccolta fondi per la Thames Deckway è stata un flop letale per il progetto, che è tuttora solo un’idea grandiosa e arrogante nella mente di due persone, e mi auguro che tale rimanga per sempre.



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