Noi e la matematica by Laura Catastini

Noi e la matematica by Laura Catastini

autore:Laura, Catastini [Catastini, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: La cultura scientifica, Intersezioni
ISBN: 9788815332066
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00


Una delle difficoltà che i due brani hanno in comune è legata alla memoria. Anzi, a una memoria specifica, la memoria a breve termine.

Gli studi neurobiologici hanno portato a concepire l’esistenza di più tracce di memoria: una responsabile di una registrazione «a breve termine» della durata di pochi secondi o minuti, secondo le condizioni presenti, una seconda, «a lungo termine» che codifica le informazioni in forma stabile e duratura e una terza, chiamata «memoria di lavoro», che in tempo reale integra le informazioni delle prime due. Le singole memorie locali legate più direttamente a stimoli percettivi particolari (visivi, tattili, motori), disseminate in ampie zone della corteccia, si concatenano fino alle aree di associazione in uno sviluppo verticale. Lo sviluppo procede dalle cortecce primarie (quelle sensoriali) alle cortecce associative, dove vengono integrate le elaborazioni più «alte». Le medesime aree corticali servono tanto per immagazzinare memoria percettiva quanto per elaborare informazioni sensoriali e questo ci mostra la stretta relazione che esiste tra percezione e memoria.

La memoria primaria o a breve termine presenta due caratteristiche fondamentali. Una è la sua breve durata, l’altra la sua capacità limitata. Ricordiamo con facilità un numero telefonico fino a cinque cifre, ma ritenerne uno lungo dieci cifre diventa un problema.

George Miller ha effettuato uno studio ormai classico, intitolato Il magico numero sette più o meno due, analizzando la quantità d’informazione che l’uomo può elaborare e trasmettere e ha scoperto che questa quantità corrisponde circa a cinque-sette unità per volta. Quando tentiamo di elaborarne più di sette compaiono diversi errori. Pertanto il limite numerico di sette sembrerebbe essere il limite naturale della memoria primaria.

Miller ha messo però in evidenza un elemento determinante: possiamo raggruppare più informazioni in un singolo blocco complesso (chunk), facendo uso di altre conoscenze o associazioni già apprese. In questo modo una singola unità di informazione, il chunk, può servire a codificare una congrua quantità di materiale. È possibile inglobare tali blocchi (ma non più di sette) nella memoria primaria.

I chunk sono un importante prodotto dell’integrazione tra l’informazione presente e quella immagazzinata nella memoria a lungo termine. Ci sono espedienti usati nella vita quotidiana ed esperimenti che lo confermano: se vengono per esempio dati i 10 numeri: 3 6 4 7 1 9 4 6 5 8, se ne possono ricordare all’incirca sette, mentre se si raggruppano: 36 47 19 46 58, si ottengono solo cinque unità di informazione, ben memorizzabili, e rimane anche altro spazio libero da utilizzare nel deposito della memoria primaria. La cultura quindi è un aspetto importante nella memorizzazione: chi sa contare solo fino a 10 non può costruire, in questo caso, utili chunk.

Questo raggruppamento in blocchi, che riesce bene per esempio con simboli come i numeri, diventa quasi impossibile da effettuare con le parole, rimanendo in ambito verbale (ricordate il problema di geometria presentato prima?) ma è possibile effettuare una sintesi di simboli condensando il significato di più parole in un concetto o in una immagine, ottenendo in tal modo una singola unità di informazione, che può essere confrontata semanticamente con altre formate con lo stesso procedimento.



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