Non fu mai Gloria by Jeffrey Archer

autore:Jeffrey Archer
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia

4 N.d.T. Il maggiore Barbara è una commedia in tre atti di George Bernard Shaw pubblicata nel 1907. Barbara è la figlia del ricco possessore di una fabbrica di armi. L’uomo si è separato dalla moglie quando i suoi tre figli erano in tenera età e, quando incontra nuovamente Barbara, lei è una ragazza dai forti slanci filantropici. Tra i due si instaura una dialettica che porterà entrambi a riconsiderare le relative visioni categoriche del mondo.

DOMENICA MATTINA, 6 MARZO

9.00

Mark passò la domenica mattina perfezionando il suo rapporto per il direttore. Iniziò a riordinare la sua scrivania: non riusciva mai a ragionare a mente lucida se ogni cosa non era al suo posto. Mark raccolse tutti i suoi appunti e li organizzò secondo una sequenza logica. Completò l’operazione entro le due, senza rendersi conto di aver saltato il pranzo. Lentamente, si annotò i nomi dei quindici senatori rimasti, sei sotto l’intestazione della commissione per le Relazioni Internazionali, nove sotto il progetto di legge per il controllo delle armi da fuoco, la commissione Giudiziaria. Fissò le liste, sperando, invano, che gli venisse l’ispirazione. Uno di quegli uomini era un assassino e restavano quattro giorni per scoprire quale fosse. Infilò le carte nella sua ventiquattrore, che chiuse a chiave nella scrivania.

Andò in cucina e si preparò un sandwich. Guardò il suo orologio. Cosa avrebbe potuto fare che risultasse utile per il resto della giornata? Elizabeth era in servizio in ospedale. Prese in mano il telefono e digitò il numero. Lei avrebbe potuto concedergli soltanto un minuto, attesa com’era in sala operatoria per le tre.

«D’accordo, dottoressa, non ci vorrà tanto e non sarà una cosa dolorosa. Non posso chiamarti tutti i giorni solo per dirti che sei deliziosa e intelligente e che mi fai impazzire, per cui ascoltami bene.»

«Ti sto ascoltando, Mark.»

«D’accordo. Sei bellissima e sveglia e io sono pazzo di te… Cosa? Nessuna reazione?»

«Oh, pensavo che mi avresti detto qualcosa in più. Dirò qualcosa di carino in cambio quando sarò a dieci centimetri da te e non a cinque chilometri.»

«Sarà meglio farlo presto, se non vuoi che io perda il controllo. Va’ pure a strappare il cuore di qualcun altro.»

Lei rise. «In realtà, si tratta di un’unghia incarnita di un piede…»

Lei riattaccò. Mark se ne andò a zonzo per la stanza con la mente che saltava da quindici senatori a Elizabeth, per poi tornare a un senatore in particolare. Non stava andando fin troppo bene con Elizabeth? Un senatore stava cercando lui e non viceversa? Imprecò e si versò una Michelob. La sua mente si concentrò su Barry Calvert: la domenica pomeriggio, solitamente giocavano a squash. Poi su Nick Stames, Stames che inconsapevolmente aveva preso il suo posto. Se Stames ora fosse stato vivo, cosa avrebbe fatto? Una frase detta da Stames in occasione dell’ultima festa di Natale dell’ufficio balenò nella mente di Mark: «Se io non ci sono, il secondo miglior esperto di crimine di questo dannato paese è George Stampouzis del New York Times». Un altro greco, ovviamente. «È probabile che conosca la mafia e la CIA più di chiunque altro da una parte e dall’altra della legge.

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