Non pettinavamo mica le bambole by Alessandro Alciato

Non pettinavamo mica le bambole by Alessandro Alciato

autore:Alessandro Alciato
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2019-11-29T16:00:00+00:00


Buon pomeriggio, Signor presidente.

A nome di tutte le calciatrici italiane, La ringrazio per averci voluto qui oggi con Lei per celebrare insieme questo significativo momento del calcio italiano, ed è una gioia per noi condividere questo momento con i nostri colleghi. Credo che per noi donne questi 120 anni di calcio siano stati vissuti in maniera diversa. Il calcio è nato molto tempo fa e anche quello praticato dalle donne ha mosso i suoi primi passi non molto tempo dopo quello degli uomini, ma il percorso delle due realtà di questo sport è stato molto diverso, e la nostra disciplina ha faticato a decollare e a vedersi riconosciuta una sua dignità. Per questo ci piace pensare anche che il nostro calcio sia piuttosto giovane e tutto sommato dare 120 anni a delle donne penso che non sia proprio il massimo. Mi permetterete di dirvi quello che pensiamo veramente riguardo la nostra età e il nostro tempo. Io e le mie compagne abbiamo la fortuna qui oggi di poter festeggiare noi stesse, i nostri sogni e chi ci ha aiutato sin qui a realizzarli. In questi ultimi anni il calcio femminile sta finalmente vivendo un momento di grande crescita nel nostro Paese. Siamo entrate nel mondo dei club professionistici maschili che ci danno un’enorme possibilità di allenarci e praticare al meglio il nostro sport. Ce ne sono altri, quelli dilettantistici, che ancora costituiscono lo zoccolo duro del nostro piccolo sistema-calcio, senza la passione e dedizione dei quali oggi non saremmo approdati a lidi per noi prima solo immaginati. Grazie alla sinergia tra tutti questi e alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, che da sempre con le sue Nazionali ci permette di fare esperienza al massimo livello calcistico e che da tre anni a questa parte ha avviato una serie di riforme che ci valorizzano, tanta gente ora ci conosce e sa che il prossimo anno andremo ad affrontare un Mondiale conquistato sul campo con un percorso strepitoso, dopo vent’anni in cui l’Italia mancava dalla massima competizione calcistica mondiale. Molti non conoscono però i sacrifici che abbiamo fatto quando eravamo bambine, semplicemente per riuscire a praticare lo sport che amiamo, e quelli profusi negli ultimi anni anche fuori dal campo perché ci venisse riconosciuto il nostro spazio e la possibilità di esprimerci al meglio.

Per me e le mie compagne oggi è una festa. Molte di noi sono state presenti su molti fronti negli ultimi tre anni e sono testimoni – soprattutto a se stesse – di quello che è stato un primo viaggio alla ricerca della nostra dimensione. Noi sappiamo che oltre ai valori sportivi e alla nostra competitività, alla voglia di dare il meglio in campo spinte dalla nostra passione e dal desiderio di rappresentare al meglio il nostro Paese, abbiamo avuto una forza in più che ci ha mosso con moto costante, la forza che solo la capacità di sognare qualcosa di più grande ti può dare. Questa forza è il coraggio di pensare di poter cambiare il volto del nostro



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