Nove inframondi by Autori Vari

Nove inframondi by Autori Vari

autore:Autori Vari [Vari, Autori]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-10-21T16:00:00+00:00


Era notte quando uscii dall’università. Avevo una borsa piena di libri, e non conoscevo nessuno a cui portarli. All’anziana signora non era importato che li registrassi come presi in prestito, mi fece solo cenno con la mano di prenderne quanti ne volevo, e poi mi diede le chiavi dicendomi di chiudere dopo essermene andato.

Tutti i volumi erano pieni di equazioni e diagrammi. Li sfogliai uno dopo l’altro, leggendone ciascuno per un po’, prima di rinunciare e cominciarne un altro. Erano tutti più o meno incomprensibili. Era come cercare di leggere prima di conoscere l’ABC. Mercati aveva ragione. Dovevo restare a scuola. Probabilmente non avrei fatto peggio dei ragazzi della Columbia.

Per strada, metà degli edifici erano bui. Un calo di elettricità che attraversava tutta Broadway. Un lato della strada aveva la corrente, allegra e luminosa. L’altro lato aveva candele che baluginavano in tutte le finestre degli appartamenti, luci fantasma tremolanti in una graziosa atmosfera.

Uno schianto di pioggia di calcestruzzo echeggiò da un paio di isolati di distanza. Non potei fare a meno di tremare. Tutto ormai faceva accapponare la pelle. Mi sentivo come se avessi l’anziana signora appoggiata sulle spalle a indicarmi cose rotte ovunque. Distributori automatici vuoti. Macchine che non si muovevano da anni. Crepe nel marciapiede. Piscio nelle grondaie.

Che aspetto doveva avere la normalità?

Mi costrinsi a guardare alle cose buone. La gente andava ancora in giro, camminava per dirigersi ai locali da ballo, usciva fuori a mangiare, si recava nelle zone residenziali o in centro per fare visita ai genitori. I ragazzi sugli skateboard sfrecciavano veloci e i trog scopavano nei vicoli. Un paio di chioschi erano pieni di bagel avvolti nel cellophane, insieme a una grossa fila di bottiglie di Sweatshine, che scintillavano tutte di verde sotto le luci, ancora in stock e pronte per la vendita. Molte cose funzionavano ancora. Wicky era sempre un club grandioso, anche se Max aveva bisogno di un po’ di aiuto per ricordarsi di ricostituire le scorte. E Miku e Gabe avevano il loro bambino appena nato, anche se c’erano voluti tre anni per riuscirci. Non riuscii a chiedermi se quel neonato si sarebbe trasformato come i ragazzi nel cortile del college. Non tutto era finito a pezzi.

Come a dimostrarlo, una volta tanto la metropolitana percorse tutto il tragitto fino alla mia fermata. Da qualche parte lungo la linea, dovevano esserci un paio di tipi come me, gente che poteva ancora leggere un diagramma e ricordare di presentarsi al lavoro e non lanciare rotoli di carta igienica per la sala controllo. Mi chiesi chi fossero. E poi mi domandai se avessero mai notato quanto fosse difficile fare le cose.

Quando arrivai a casa, Maggie era già a letto. Le diedi un bacio; si svegliò in parte. Si scostò i capelli dal viso. — Ti ho lasciato fuori un pacco di burrito pronti. La cucina a gas è ancora rotta.

— Scusa. Me ne sono dimenticato. L’aggiusto adesso.

— Non preoccuparti. — Si allontanò da me e si tirò su le lenzuola intorno al collo. Per



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