Ogni mio segreto (Italian Edition) by Ogni mio segreto (Italian Edition)

autore:Ogni mio segreto (Italian Edition)
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Capitolo 9

Zane

“M aledizione”, impreco fissando il tabellone con le partenze degli aerei.

Il mio volo, la coincidenza che dovevo prendere per atterrare a New York oggi nel tardo pomeriggio è saltata.

Sono dovuto andare a Miami per colpa di Jason, ha litigato con un cliente e quello, giustamente, non voleva più avere niente a che fare con lui, così mi sono dovuto sciroppare il viaggio per tenerlo buono.

Ho già avvisato Jane Harris di dire a Faith di non presentarsi, ma poi mi tornano in mente i suoi problemi economici e la malattia di sua madre e mi sento in colpa a lasciarla senza un’entrata per due sere di fila. So bene quanto costino certe cure e mi è chiaro che il bisogno di soldi di Faith non nasce dall’avidità.

Richiamo il numero di Jane Harris e faccio partire la chiamata.

«Cambio di piano?», domanda divertita.

«No, la mia coincidenza resta cancellata per un sciopero improvviso, ma vorrei chiederle una cortesia», spiego il motivo della mia chiamata.

«Prego», mi invita a proseguire.

«Desidero che Faith sia retribuita lo stesso, anche se non ci sono, domani salderò entrambe le serate», la autorizzo a pagarla anche se non ci sarò.

«Non si preoccupi, sono già d’accordo con Faith, stasera si esibirà e prenderà i suoi duecento standard», afferma Jane.

«Che cosa?», urlo nel telefono.

«Faith stasera si esibirà in sala», ripete Jane Harris.

«Spero lei stia scherzando», sibilo infuriato.

«Non posso certo impedire di ballare alla mia migliore dipendente, gli uomini in sala, tra l’altro, iniziano a sentirne la mancanza e saranno felici», replica lei con noncuranza.

«Non la faccia salire sul quel cazzo di palco, noleggio un’auto e arrivo, la tenga in sospeso fino a che non sarò lì, poi la conduca da me», dico secco mentre mi dirigo verso l’autonoleggio.

«Ma…», tenta di obiettare la megera.

«Non me ne frega un emerito cazzo dei suoi clienti abituali, Faith è mia», grido.

Poi le sbatto giù il telefono in faccia e mi affretto a trovare la macchina più veloce che hanno.

Mi toccherà una bella sfacchinata ma verso mezzanotte sarò davanti al Beautiful Fairies e allora Faith mi sentirà.

Quando parcheggio e scendo dalla macchina, il buttafuori mi riconosce e mi fa cenno di entrare dall’ingresso riservato per il privé.

Mi accomodo sul divano fremente di rabbia e, pochi attimi dopo, la porta si apre.

Faith indossa un completo rosa confetto che la fa sembrare una ragazzina innocente e mi indurisco in un secondo solo guardandola, poi mi ricordo che sono incazzato.

«Zane…» sibila lei.

Pare arrabbiata anche lei e non mi è chiaro cosa abbia da essere incazzata.

«Che cazzo avevi in mente? Mi pareva avessi compreso che ho fatto questa scelta per tenerti lontano dalla sala e tu, appena non ci sono, decidi di esibirti?», la investo appena richiude la porta.

«Credi di essere il mio padrone?», mi sfida portandosi le mani sui fianchi.

«Sono il tuo capo, Faith e ti ho ordinato di non farti mai più vedere su quel palco», ribatto cercando di non dare di matto.

«Lo so, tu non vuoi che i tuoi preziosi clienti possano rischiare di riconoscermi, ma non preoccuparti più di questo, ho pensato di usare una mascherina così non ci saranno problemi.

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