Oltre le mappe by Alastair Bonnett

Oltre le mappe by Alastair Bonnett

autore:Alastair Bonnett [Bonnett, Alastair]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Blackie


LA CITTÀ SENZA SUOLO

Le mappe sono piatte, rappresentano lo spazio in una forma bidimensionale. Nella realtà invece le strade si sovrappongono e si intrecciano, le persone vivono una sopra l’altra, ascensori e scale mobili si muovono in un contesto tridimensionale. In alcune città il nostro antico vecchio punto di riferimento, il suolo, è completamente sparito dalla vista.

Cities Without Ground: a Hong Kong Guidebook (‘Città senza suolo: guida di Hong Kong’) è il primo libro di mappe tridimensionali al mondo. In ogni pagina c’è una mappa dai colori accesi che segna i «trasportatori automatici di persone», le terrazze e le passerelle sospese nel vuoto che collegano le linee verticali e trasparenti dei grattacieli. Gli autori Adam Frampton, Jonathan Solomon e Clara Wong sostengono che Hong Kong sia diventata «il modello di spazio pubblico delle future città ad alta densità di popolazione». È una guida accattivante, ma dopo averla mostrata a diverse persone che si muovono regolarmente da una parte all’altra di Hong Kong non sono sicuro che sia anche pratica. Il mio collega Michael Richardson, che ogni anno porta i suoi studenti di geografia in visita alla città, dopo un entusiasmo iniziale si ritrova a rigirare il libro tra le mani perplesso e mi dice: «Mi farebbe perdere ancora di più il senso dell’orientamento». Gli chiedo cosa ne pensi del messaggio ottimista, cioè che Hong Kong è un modello perché mostra che «lo spazio pubblico non ha bisogno di una dimensione al livello del suolo» e lui mi risponde con una osservazione ancora più pragmatica: «È impossibile attraversare le strade! Devi tornare indietro sui tuoi passi ogni volta». Per Michael l’idea della «città senza suolo» è «un modo per chiuderci tutti dentro una sequenza di centri commerciali».

Forse, invece di tentare di allontanarci dal suolo, dovremmo provare invece (anche nelle città densamente popolate) a stabilire una relazione più stretta con esso. Crediamo davvero che sia una buona idea perdere quel punto di riferimento, quel legame con la terra? Io ne dubito, ma mi sembra di andare controcorrente. In molti adesso sembrano molto presi dal piacere di essere sollevati dal suolo. Quando l’antropologo Timothy Choy descrive l’uomo d’affari di Hong Kong che «si muove facilmente ed è a suo agio attraverso Wan Chai, un quartiere di uffici e di divertimento notturno, senza mai mettere piede a terra» non solo ci sembra divertente, ma qualcosa a cui dovremmo tutti aspirare. Si calcola che a Hong Kong ci siano 60.356 ascensori, ma l’elemento più iconico delle sue infrastrutture sono le scale mobili. Quelle del livello medio-centrale costituiscono il sistema di scale mobili coperte più lungo del mondo. Si muovono in direzioni diverse se trasportano i pendolari al lavoro o a casa: dalle sei alle dieci della mattina vanno verso il basso, poi fino a mezzogiorno vanno verso l’alto. Sono state espanse fino a collegare i centri commerciali e il porto e quindi vengono usate anche per andare a fare shopping o al ristorante, tutto senza mai toccare terra e nemmeno uscire all’aperto.

La progressiva stratificazione verticale



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