Oltre: Nelle pieghe della mia vita by Max Biaggi

Oltre: Nelle pieghe della mia vita by Max Biaggi

autore:Max Biaggi [Biaggi, Max]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Sports
ISBN: 9788858674185
Google: OJYaBQAAQBAJ
editore: Bur
pubblicato: 2014-10-27T23:00:00+00:00


Capitolo 9

Alla fine del 2000 ho firmato un altro biennale con la Yamaha. È stato un accordo dalla lunga gestazione, prevalentemente portato avanti con Lin Jarvis, il manager che piano piano ha preso il potere all’interno della Casa. Economicamente è un contratto che mi soddisfa, ma la realtà è che, come per le due stagioni precedenti, a Iwata continuano a distribuire troppe carte sul tavolo. Ci sono ben otto Yamaha in pista. Ciò significa non solo pianificare lo sviluppo per otto piloti, ma anche ottenere otto indicazioni diverse. Il rischio di confondersi è alto.

La Honda, al contrario, adotta una politica molto diversa: il team ufficiale è quello dell’HRC, in questo caso Criville e Ukada, con una terza moto affidata a Valentino Rossi, secondo nel Mondiale dell’anno precedente. Tutti gli altri piloti, compresi Loris Capirossi e Alex Barros, hanno le moto del 2000, con qualche aggiornamento.

L’HRC dunque, per fare un paragone calcistico, schiera due punte, la Yamaha invece gioca con un modulo che, nel migliore dei casi, favorisce una grande dispersione di forze.

Come temevo, ai nastri di partenza della nuova stagione i miei avversari sembrano tutti in gran forma, ma so per esperienza che poi saranno due o tre quelli che mi daranno veramente filo da torcere. E fra questi ci sono Capirossi e Rossi. Loris, fra i due, è il più aggressivo, ma spesso in gara è stato un fuoco di paglia e non mi ha mai messo in vera difficoltà, se si eccettua lo scherzetto del Mugello. Rossi, invece, ha ancora un lato oscuro. Non c’è dubbio che sia lui ad avere il migliore materiale a disposizione. Anche se la sua Honda non veste i colori ufficiali dell’HRC, la livrea Nastro Azzurro è solo una maschera, e Alex Criville l’ha capito bene. È Rossi il nuovo numero uno della Honda; non a caso, ha ereditato la squadra di Mick Doohan.

Poi ci sono tutti gli altri: Roberts junior, Criville, Barros, il mio compagno Checa, McCoy. Sono tutti piloti forti, ma so di poterli battere nell’arco di un campionato se solo le cose cominceranno a girare per il verso giusto.

In Giappone partiamo subito col botto: dopo pochi giri, McCoy è davanti, seguito da Nakano e da me. Poi, alla fine del quarto, spunta Valentino.

Alla fine del salitone, prima della variante che immette sul rettilineo, prova a infilarmi, ma io sono in una posizione migliore e tengo la traiettoria. Lui però accelera meglio e nonostante io sia davanti rimane all’esterno in un punto pericoloso. Perché provarci? Io sono all’interno, la posizione ideale per la curva successiva. Lui però ci prova, è una smargiassata, ma quando si rende conto che la pista è finita tenta di rientrare. Non c’è lo spazio per due: dovrei chiudere il gas ma non lo faccio. Siamo a un capello dal toccarci, e a quella velocità c’è sempre il rischio di agganciarsi con i manubri, così mi proteggo allargando il gomito sinistro senza rallentare. Lui a questo punto si spaventa, scivola ulteriormente verso l’esterno ed è costretto ad alleggerire mentre supera la linea bianca e va sullo sporco.



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