Opere. 6. Etica Nicomachea by Aristotele;

Opere. 6. Etica Nicomachea by Aristotele;

autore:Aristotele; [Aristotele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economica Laterza
ISBN: 9788858135976
editore: edigita
pubblicato: 2019-11-14T23:00:00+00:00


Libro sesto1

1. Siano date in tal modo le definizioni della giustizia e delle altre virtù morali; siccome poi in precedenza abbiamo accennato che si deve scegliere il giusto mezzo, e non l’eccesso, né il difetto2, e che il giusto mezzo è tale, quale lo stabilisce la retta ragione3, esaminiamo questo punto. Infatti, in tutti gli stati abituali di cui abbiamo parlato, come anche negli altri4, vi è un certo obiettivo, guardando al quale l’individuo razionale si impegna o allenta la tensione, e vi è un criterio5 che determina le medietà, le quali – lo abbiamo già detto – stanno in posizione intermedia tra eccesso e difetto e sono determinate secondo il ragionamento corretto.

Dire questo è certamente vero, ma non è per nulla chiaro; e infatti nelle altre umane intraprese, di cui si dà scienza6, è vero dire ciò, che non ci si deve impegnare o rilassare né troppo né troppo poco, ma in misura media e come lo stabilisce la retta ragione; tuttavia chi possiede solo questo criterio non farà alcun passo avanti nel sapere, come non saprebbe cosa somministrare al corpo se gli si dicesse che deve somministrare ciò che l’arte medica prescrive, e come lo fa chi la conosce. Per questo anche riguardo agli stati abituali dell’anima, è necessario non solo che ciò sia affermato – ed è la verità – ma anche che si definisca qual è la retta ragione e quale ne è il criterio7.

2. Allora, quando abbiamo distinto le virtù dell’anima, [1139a] abbiamo detto8 che alcune di esse sono virtù morali e altre sono virtù intellettuali; ora, dopo avere passato in rassegna le virtù morali, diremo quanto segue riguardo alle rimanenti, toccando per prima cosa ciò che riguarda l’anima.

In precedenza abbiamo detto che due sono le parti dell’anima, quella razionale e quella irrazionale9; ora si deve dividere la parte razionale allo stesso modo, e poniamo che le parti razionali siano due, quella con cui contempliamo quegli enti, i princìpi dei quali non ammettono di essere diversamente, e quella con cui consideriamo gli enti che lo ammettono; infatti nei confronti di enti diversi per genere sono diverse anche le parti dell’anima che per natura hanno come oggetto ciascuno di essi, se è vero che tali parti ne hanno conoscenza sulla base di una certa somiglianza e affinità10. Diciamo che l’una è la parte scientifica e l’altra è la parte calcolatrice, infatti il deliberare e il calcolare sono la stessa cosa, e nessuno delibera su ciò che non può essere diversamente: quindi quella calcolatrice è una certa parte dell’anima razionale. Bisognerà dunque comprendere qual è lo stato migliore di ciascuna di queste parti: esso sarà la virtù di ognuna, virtù che riguarda il modo di operare loro proprio.

Tre sono nell’anima gli elementi che determinano conoscenza vera e azione: sensazione, intelletto, desiderio. Di questi, la sensazione non è affatto principio d’azione, e ciò è chiaro per il fatto che le bestie hanno sensazione, ma non hanno nulla a che fare con l’agire11. Ciò



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.