Opere by Giuseppe Giusti

Opere by Giuseppe Giusti

autore:Giuseppe Giusti [Giusti, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
editore: Utet
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


IL «DELENDA CARTAGO»

1. E perché paga Vostra Signoria

un grullo finto, un sordo di mestiere,

uno che a conto della polizia

ci dorma accanto per dell’ore intere?

Questo danaro la lo butta via,

per saper cose che le può sapere,

nette di spesa, dalla fonte viva:

glielo voglio dir io: la senta e scriva.

2. In primis, la saprà che il mondo e l’uomo

vanno col tempo; e il tempo, sento dire,

birba per lei e per noi galantuomo,

verso la libertà prese l’aire.

Se non lo crede, il campanil del Duomo

è là che parla a chi lo sa capire:

a battesimo suoni o a funerale,

muore un brigante e nasce un liberale.

3. Dunque, senta, se vuol rompere i denti

al tarlo occulto che il mestier le rode,

o scongiuri le tossi e gli accidenti

di risparmiar quest’avanzo di code;

se no, compri le balie, e d’innocenti

faccia una strage, come fece Erode:

ma avverta, che il Messia si salva in fasce,

e poi, quando l’uccidono, rinasce.

4. I sordi tramenii delle congiure,

il far da Gracco e da Robespierrino,

è roba smessa, solite imposture

di birri, che ne fanno un botteghino.

Questi romanzi, la mi creda pure,

furono in voga al tempo di Pipino;

oggi si tratta d’una certa razza

che vuole storia, e che le dice in piazza.

5. Sicché, non sogni d’averla da fare

col Carbonaro, né col frammassone,

o giacobino che voglia chiamare

chi vive al moccolin della ragione;

si tratta di doversela strigare

con una gente che non vuol padrone;

padrone, intendo, del solito conio,

ché un po’ tarpati e’ non sono il demonio.

6. Dunque, padrone no! l’ha scritto? O bravo!

Padrone no! sta bene e andiamo avanti:

repubblica, oramai, tiranno, schiavo,

e altri nomi convulsi e stimolanti,

sì, lasciamoli là: giusto pensavo

che senza tante storie e senza tanti

giri, si può benone in due parole

tirar la somma di ciò che si vuole.

7. Scriva: vogliam che ogni figlio d’Adamo

conti per uomo, e non vogliam Tedeschi:

vogliamo i capi col capo; vogliamo

leggi e governi, e non vogliam Tedeschi.

Scriva: vogliamo, tutti quanti siamo,

l’Italia Italia, e non vogliam Tedeschi;

vogliam pagar di borsa e di cervello,

e non vogliam Tedeschi: arrivedello.



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