Opere by Leonardo Bruni

Opere by Leonardo Bruni

autore:Leonardo Bruni
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


Poco tempo fa, mentre mi trovavo libero da affari e desideravo leggere qualcosa, mi capitò fra le mani un libretto, tradotto da Plutarco, che si diceva contenesse la vita di Cicerone. Io allora, sebbene altre volte avessi letto quella vita in greco con diligenza e con attenzione, desiderando ancora leggerla in latino, cominciai a scorrerla; e subito, dati i manifesti errori del testo, mi accorsi che colui che aveva fatto la traduzione era, sì, un uomo dabbene, ma non molto istruito1: in parte perché aveva sbagliato in diversi punti per ignoranza delle lettere greche, in parte perché ciò in cui non aveva sbagliato lo aveva tradotto, per una certa limitatezza intellettuale, in maniera poco precisa e aggraziata.

E così provai dispiacere per la sorte capitata a Cicerone, e mi sdegnai fra me stesso, per il fatto che le nostre lettere si presentassero tanto mute riguardo a quell’uomo, il quale, quasi da solo, con la sua diligenza, aveva fatto che mute non fossero. Io dunque, essendomi accinto, per quanto sta in me, a venire in soccorso della brutta lingua latina di questo libretto, ritrovato subito il volume greco, ne incominciai di nuovo la traduzione. All’inizio il lavoro sembrava procedere abbastanza bene: ma presto, man mano che andavo avanti, e per fare una traduzione diligente osservavo più attentamente ogni particolare, neppure lo stesso Plutarco soddisfaceva in pieno il mio desiderio. Infatti, lasciate da parte varie cose che sarebbero importate moltissimo per presentare quel sommo uomo, Plutarco narra tutte le altre in modo tale che sembrano adattarsi più ad un suo confronto, in cui si sforza di mettere avanti Demostene, che a un puro criterio di narrazione.

Noi perciò, tralasciato Plutarco e la traduzione del suo scritto, da tutto quello che abbiamo letto su Cicerone, sia presso i nostri autori sia presso i Greci, incominciando da un altro principio, abbiamo descritto la sua vita, i suoi costumi e le sue azioni, con più matura riflessione e con maggiore ampiezza d’informazione, non come traduttori, ma secondo il nostro giudizio e la nostra volontà. Da noi niente è stato esposto con superficialità, ma, invece, in modo tale che di tutte le singole notizie possiamo rendere ragione, e affermarle con prove sicure.

Tu dunque, o Niccolò2, censore e giudice dei nostri scritti, leggerai attentamente questo «Cicerone nuovo», e se non lo considererai indegno, darai ad altri la possibilità di leggerlo. Esortiamo, poi, e invitiamo tutti coloro che, bene eruditi, potranno scrivere su questo argomento in modo più elegante e più gradevole, a rivolgere ciascuno, a gara, il proprio impegno di scrittore verso il padre e principe della nostre lettere. Infatti, a nessun altro le nostre lettere sono più debitrici, che a colui che ce le ha tramandate; e per me l’onore di Cicerone vale tanto, che fortemente desidero essere superato da molti che scrivano proprio su questo argomento. Ti saluto.

La famiglia dei Tulli, che poi prese anche il soprannome di Cicerone, trasse origine dal municipio di Arpino; l’inizio, però, della gente, per assai costante opinione comune, lo faceva risalire a Tullio re dei Volsci.



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