Padrini e padroni by Antonio Nicaso Nicola Gratteri

Padrini e padroni by Antonio Nicaso Nicola Gratteri

autore:Antonio Nicaso Nicola Gratteri [Nicola Gratteri, Antonio Nicaso]
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
ISBN: 9788852076671
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2017-08-10T22:00:00+00:00


L’omicidio di Giuseppe Galluccio

Mentre a Reggio infuria la seconda guerra di ’ndrangheta, nella notte tra il 4 e il 5 giugno 1988, a Ferruzzano, viene ucciso, con cinque colpi di lupara, Giuseppe Galluccio, titolare di una impresa di costruzioni di Sant’Agata del Bianco e iscritto al PSI. Era appena uscito dalla villa di Giovanni Sculli, presidente dell’Istituto autonomo case popolari, preceduto da Giovanni Palamara, assessore regionale alla Forestazione e da Saverio Zavattieri, deputato della zona, socialista come tutti gli altri partecipanti alla riunione.

Perché quest’omicidio? Ma soprattutto, perché a distanza di quasi un mese si suicida misteriosamente il suo uomo di fiducia, Giuseppe Scuruchi? Due morti legate dal mistero. Nessuno dei presenti nella villa di Ferruzzano riesce a dare un contributo valido alle indagini. Di che cosa si era discusso quella sera? Certamente di appalti, ma anche di questioni politiche.

Solo molto dopo, nonostante l’ostinata reticenza dei testimoni, si scoprirà che a quella riunione aveva partecipato anche Antonio Cordì, detto «Il ragioniere», consigliere comunale di Locri, caposquadra forestale, imputato e poi assolto per associazione mafiosa, sottoposto a diffida con ritiro della patente, ma soprattutto fratello del boss dell’omonimo clan. Un altro fratello gli era stato ucciso nel 1967 nella strage di piazza Mercato, sempre a Locri. Quando, durante un’intercettazione telefonica, salta fuori il nome di Cordì, a molti dei presenti alla riunione torna di colpo la memoria. «C’era, ma non pensavamo che la sua presenza fosse da segnalare» si giustificano. Altri fanno a gara a difenderlo, come se qualcuno lo avesse chiamato in causa o gli avesse contestato qualche ipotesi di reato. L’allora sindaco di Locri, Giuseppe Armando Galasso, ai giornali dichiara: «Antonio Cordì è un cittadino esemplare della nostra comunità. Un lavoratore. Una persona dabbene. Un locrese che onora Locri». Qualche anno dopo, Cordì verrà coinvolto nell’operazione «Primavera» e condannato all’ergastolo. Morirà in carcere nel 2007, per un tumore. Un altro dei partecipanti alla riunione di Ferruzzano, l’assessore Palamara, verrà in seguito arrestato per vicende legate alla forestazione, processato e successivamente prosciolto. Il movente del delitto Galluccio rimane oscuro, celato tra le pieghe di un continuo e crescente intreccio d’interessi tra ’ndrangheta e politica, probabilmente legato a un mancato accordo per la spartizione del denaro pubblico nel settore della forestazione; ma restano solo sospetti. L’intreccio politico-affaristico-mafioso, invece, riesplode in modo drammatico poco più di un anno dopo.



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