Philomena by Martin Sixsmith

autore:Martin Sixsmith [Sixsmith, Martin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Biography & Autobiography
ISBN: 9788858510346
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2013-12-02T23:00:00+00:00

8

1976

Gli ultimi mesi del 1975 e la prima metà del 1976 furono un periodo felice. Mike studiava con determinazione e ormai era un’autorità nell’ambito del redistricting politico. La carriera radiofonica stava decollando – era stato contattato da un paio di stazioni importanti – e quella da DJ lo portava a presenziare a quasi tutte le feste in dormitorio, nella discoteca del college e in case private, spingendosi fino al Maryland e alla Virginia.

David era intelligente, colto e brillante, conosceva la musica, il cinema e il teatro e, come confermavano i suoi professori, era un ottimo scrittore. Il rapporto con Mike lo aiutava, gli dava equilibrio. Certo, a volte scivolava. Bastava un niente perché le antiche paure si rimpossessassero del cuore e della mente. Quando una cosa, per quanto piccola e marginale, non andava come aveva previsto, si sentiva di nuovo fragile e spaventato. E fumava, fumava di continuo. Ma stava imparando a tenere duro, a essere saldo di fronte alle incertezze della vita.

C’era solo un sospeso, un argomento che non avevano ancora affrontato: chi era la donna con cui si era abbracciato e baciato la sera del suo ritorno, in settembre? David non ne aveva mai fatto menzione, Mike non si era permesso di chiedere. Prima di tutto, perché non voleva essere invadente. In secondo luogo, perché stavano così tanto tempo assieme che si era convinto che, chiunque fosse, l’avesse eliminata dalla sua vita o rivestisse comunque un ruolo molto più marginale del suo. Talvolta, nei momenti in cui lo sentiva particolarmente vicino, Mike aveva la tentazione di chiedergli chi fosse quella femme mystérieuse, ma si tratteneva. In fondo, l’idea che il suo compagno avesse una moglie segreta non gli dispiaceva. Non era geloso. E si fidava.

Dormivano quasi sempre al Thurston Hall e cenavano fuori almeno una volta alla settimana. David, però, non era un “animale sociale” e quando Mike aveva i suoi impegni notturni da DJ tornava nell’appartamento in I Street. L’edificio ospitava numerosi studenti “anziani” o del secondo anno, come lui, e nel corso dell’anno ne conobbe qualcuno. Quando gli chiedevano perché fosse così raramente a casa e dove passasse il tempo, agitava la mano e rispondeva con un vago: «Oh, qui e là. Sai com’è…».

Conobbe Mark O’Connor nell’atrio dell’edificio una sera in cui Mike stava facendo il DJ a una festa in discoteca. Scoprirono che le loro stanze erano sullo stesso corridoio e David lo invitò per un caffè.

Mark aveva diciotto anni, veniva da Boston ed era uno studente di psicologia felice di farsi nuovi amici. Rimase colpito dall’oscurità della stanza, dai libri allineati alle pareti, dalle riviste e gli appunti impilati sul tappeto. Sul tavolo c’erano diversi posacenere pieni e il fumo di decine di Marlboro saturava l’aria e dava alla stanza una patina stantia e velata, che Mark trovò tremendamente sofisticata. Avevano scambiato giusto quattro chiacchiere quando David disse: «Sei irlandese, vero?».

Mark rise: «È così evidente?».

Aveva la pelle più chiara e una corporatura più sottile di Mike, ma le sue origini, che amava, così come amava, ora, essere nella capitale, erano evidenti.

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