Punto. A capo by Antonio Fantin

Punto. A capo by Antonio Fantin

autore:Antonio Fantin [Fantin, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2022-06-07T12:00:00+00:00


Alla ricerca del mio equilibrio

Se non credi in te stesso, troverai sempre un modo per non vincere.

CARL LEWIS

Più vai veloce, più è facile rimanere in equilibrio. Ed ecco perché dopo il 2017, l’anno in cui sono nato come atleta, non potevo, ma soprattutto non volevo più fermarmi: è come andare in bici, o in impennata sulla carrozzina.

L’europeo di Dublino è stato una favola da cui ho tratto molti insegnamenti, su tutti accettare la sconfitta e saper reagire subito. Quattro ori, due primati mondiali, due argenti a rassegna continentale conclusa: ecco quello a cui avevo smesso di credere alla prima gara. Quel 13 agosto in cui, probabilmente, misi a segno la peggior prestazione sportiva e caratteriale fino a oggi: i 200 stile libero. Un argento privo di coraggio, consapevolezza e tattica, ma ricco di scuola. Stavo crescendo e dovevo ancora trovare il mio equilibrio.

Giunto nell’agosto 2019 alla vigilia di Londra, mio secondo campionato del mondo, ero convinto di aver trovato un equilibrio vincente, invece avrei dovuto reggere una scossa inaspettata e una ventata di incertezza piuttosto violenta. A pochi giorni dall’inizio della rassegna iridata mi hanno comunicato che avrei dovuto sottopormi nuovamente alla classificazione internazionale.

In fondo è come quando si sale in macchina nel posto del passeggero: il tuo destino dipende dalle decisioni di qualcun altro. In quella settimana di sospensione, nella mia mente l’unico pensiero era legato alla classificazione; era come se avessi cancellato ogni altra considerazione sulle gare.

Alla vigilia della prima gara in programma, il verdetto: cambio di classe sportiva. Da S5 a S6. Durante la stagione 2018 ero stato sottoposto a un’altra visita di classificazione che aveva comportato un abbassamento di classe, da S6, nella quale avevo gareggiato a Città del Messico, a S5. Ora sarei tornato nella classe in cui avevo cominciato a livello internazionale.

Conoscevo, proprio per il mio passato in S6, gli avversari e le difficoltà ma anche le opportunità che la categoria superiore mi avrebbe riservato. Ed ero consapevole che con il cambio di classe il programma sarebbe stato stravolto.

Mi sembrava una montagna impossibile da scalare. Per le prime cinque classi funzionali, infatti, la distanza maggiore su cui si gareggia, che sostituisce i 400 metri, è quella dei 200 metri stile libero: il mio allenatore Matteo e io, inevitabilmente, nel 2018 e fino ad agosto 2019, avevamo allenato solamente quest’ultima, e non la doppia.

Dovevamo quindi ripensare le mie gare, il mio programma mondiale.

Eppure, la sera a cavallo fra i due giorni di classificazione, ho capito ancora una volta di essere davvero fortunato: ho trovato, fuori dall’impianto, tutti i tecnici che mi stavano attendendo, e i miei compagni di nazionale erano pronti a sostenermi e a starmi vicino in albergo.

Al termine della classificazione ero avvolto da rabbia, frustrazione e anche un po’ demoralizzato. Solo poi, a mente fredda, ho compreso che poteva essere un’occasione per poter dimostrare il mio valore. Volevo riconfermarmi sui miei 400 stile libero, nei quali dopo due anni avevo nuovamente occasione di competere: dovevo dimenticare il recente passato e guardare avanti.

E così ho fatto nel giorno 1 del campionato del mondo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.