Quando studiavamo in America by Beppi Chiuppani

autore:Beppi Chiuppani [Chiuppani, Beppi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788887847536
Google: 00cYDAAAQBAJ
editore: © Editrice il Sirente
pubblicato: 2016-06-01T03:14:49+00:00

Verso metà agosto Sajani gli fece sapere che due sue cugine sarebbero venute a trovarla nel fine settimana, avrebbero potuto prendersi un paio di giorni di pausa per portarle a vedere la città, che una di loro non aveva mai visitato. Marco accettò se non con entusiasmo perlomeno senza difficoltà: a quel punto dava il benvenuto a qualsiasi diversivo. Jaya e Nisha raggiunsero Hyde Park un venerdì pomeriggio, mentre lui era ancora in biblioteca, e verso le cinque Sajani lo chiamò perché le incontrasse davanti alla business school, dove le stava accompagnando per dar loro un’idea del campus. Già avevano stabilito che la sera avrebbero cenato insieme mentre l’indomani si sarebbe presa un’auto a noleggio passando la giornata in compagnia.

Conoscendo il bel corpo di Sajani Marco un poco si aspettava che quelle parenti strette, per giunta ancora più giovani di lei, fossero altrettanto interessanti, ma quando gli apparvero di fronte – dopo che aveva sceso le scale della Reg, incamminandosi verso Reynolds e poi oltre l’Oriental Institute fino ad arrivare alla scuola di business – dovette confessarsi che superavano generosamente le sue aspettative. Fu non soltanto un tripudio di gambe scoperte da minuscoli pantaloncini ma un piacere ancora più fisico, perché da subito le due sorelle gli mostrarono tutta la familiarità che in qualità di boyfriend della cugina Marco indubitabilmente meritava: e furono baci su guance profumate, mezzi abbracci su fianchi stretti, un agitarsi di capelli tra le mani. Pensò che era proprio quello che gli serviva dopo settimane di stanca routine, e non gli importava se adesso stava immaginando di portarsele a letto tutte e tre (e non in successione ma insieme) né che quel pensiero fosse tanto più fuori luogo quanto più era la fiducia che le tre ragazze avevano in lui; il desiderio improvviso gli trasmetteva un’emozione cui questa volta, colmo com’era dell’irrequietudine della biblioteca, non aveva affatto intenzione di rinunciare.

Vedere Sajani sorridere tra le cugine sembrava farla ancora più bella del solito, come se la luce che brillava nei volti di quelle due giovani, temperandosi in lei per quei pochi anni che aveva in più, divenisse tanto più desiderabile; e mentre Marco guardava quella moltiplicazione quasi miracolosa di ciglia nere e guance brune, si chiedeva come fosse stato possibile che giorni prima, una sera mentre stava cenando a casa di Sajani e lei portava l’insalata dalla cucina, si fosse addirittura detto che visto da quell’angolo il suo viso pareva quasi brutto. È in effetti esperienza comune che un volto altrimenti meraviglioso possa in determinate situazioni – sia una particolare piega delle labbra o una speciale inclinazione della fronte – parere tutt’altra cosa; certo nel caso di una bella come Sajani le probabilità che succedesse erano minime, eppure era successo. Ma adesso che Marco la guardava assieme alle altre si diceva che quella sera si era assolutamente sbagliato: non c’era proprio traccia di bruttezza sul suo viso né su quelli delle due ragazze, dietro cui vedeva alzarsi la facciata della business school nelle sue linee di vetro e acciaio, elegante come un completo di sartoria.

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