Quanto dura un attimo by Paolo Rossi

Quanto dura un attimo by Paolo Rossi

autore:Paolo Rossi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori


Un campione a misura d’uomo

Paolo cammina per le strade della città del Bacio Perugina come fosse un extraterrestre. Giovane, aitante, “bello da vedere” quando si spinge nel centro storico a scoprire i resti etruschi di una realtà antica, meravigliosamente conservata: la monumentale Fontana Maggiore in piazza IV Novembre, già piazza Grande, che da più di settecento anni riceve l’acqua dal monte Pacciano ed è realizzata in pietra di Assisi.

Ma anche la Cattedrale di San Lorenzo, principale edificio religioso di Perugia, costruito su progetto del 1300 di Fra Bevignate; il Palazzo dei Priori, in corso Vannucci, in stile gotico, uno dei migliori esempi in Italia di palazzo pubblico dell’età comunale, già sede del municipio e della Galleria nazionale dell’Umbria; il Pozzo etrusco, o pozzo Sorbello, in pieno centro storico, anche se vi si accede da piazza Danti; l’imponente Arco etrusco, o Arco di Augusto, in fondo a via Ulisse Rocchi, una delle sette porte di accesso all’Augusta Perusia.

Pezzi inconfondibili di storia che Rossi, mappa alla mano, ammira di giorno in giorno, cercando di farli suoi. Assaporandoli visita dopo visita. Per sentirsi più a casa, perché l’arte lo fa stare bene.

È tra i suoi interessi principali. Ma a ogni angolo c’è chi sbuca dal nulla e chiede fotografie, autografi, chi gli sorride. E lui si concede, ormai è abituato. Succede così dal giorno del suo agognato arrivo nella patria del Grifo e del Leone, da quando il mondo lo ha visto giocare in Argentina. Ma a lui non basta.

Nel verde di Pian di Massiano, allo stadio Comunale, poi Renato Curi, di recente costruzione (nel 1975 l’inaugurazione), cominciano gli allenamenti sotto la guida di Ilario Castagner. Il Perugia è la prima squadra ad aver concluso, nella stagione precedente, un campionato da imbattuta.

Gli allenamenti, come le partitelle amichevoli e le gare di campionato, sono seguiti da migliaia di tifosi. Ognuno cerca di incontrare Paolo Rossi, tutti pretendono autografi e dediche.

E un giorno di primavera, alla fine di un estenuante allenamento, un signore sulla quarantina si avvicina al cancello dello stadio di Perugia e con fare gentile chiede di poter salutare Paolo. Un po’ si vergogna, Paolo Rossi è Paolo Rossi, mentre lui è un semplice padre di famiglia. Un uomo perbene, sicuramente, ma pur sempre una persona comune.

Si chiama Gino ed è in compagnia di quattro bambini. Tutti timidi, sono i suoi figli. Fa l’appello: Giovanni, di appena 9 anni, Luciano 8, Andrea e Federica, due gemelli di 6. Molto educati, sorridenti, vestiti in modo pressoché perfetto per l’occasione. Vogliono conoscere il loro supereroe, quel Paolo Rossi che è “arrivato dalla luna” e di cui tutti parlano da settimane. La mamma, la nonna, gli zii. Il papà. Lo vedono, ogni mattina, immortalato nel poster che campeggia in camera dei fratelli maggiori. Adesso quel poster si è materializzato. Ha mani, piedi e un sorriso coinvolgente. Sincero. E per i bambini è pura magia. Meglio di un prestigiatore! Sono emozionati. Paolo allunga la mano, li saluta. È cordiale.

«Piacere, Gino, è un onore stringerle la mano. Questi sono i miei ragazzi.



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