Repubblica by Platone

Repubblica by Platone

autore:Platone [Platone]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Ancient, Greece, Philosophy, Political, History & Surveys, Ancient & Classical
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2012-03-07T23:00:00+00:00


1 Espressione proverbiale che può avere due significati: dedicarsi ad attività piacevoli ma inutili, oppure darsi un gran da fare senza concludere nulla.

2 Adrastea (letteralmente ‘l’inevitabile’) appare qui come una divinità vendicatrice affine a Nemesi; Socrate infatti la invoca perché teme che possa punire chi parla con superbia. Nel Fedro (248c) personifica il destino cui devono sottostare le anime che si reincarnano.

3 Cfr. Erodoto, 110, 3; Tucidide, I 6, 5. Platone giudicherà invece questa usanza più severamente nelle Leggi (I 636b).

4 Come avvenne al leggendario poeta Arione: questi, gettatosi in mare per sfuggire ai marinai che volevano ucciderlo per derubarlo, fu salvato da un delfino, che lo prese sul dorso e lo depositò incolume sulla terraferma.

5 Il testo tràdito è probabilmente corrotto; accogliamo nella traduzione la congettura di Adam.

6 Pindaro, fr. 197 Bowra = 209 Snell-Maehler, liberamente adattato al contesto.

7 Per gli Ateniesi le nozze sacre erano quelle tra Zeus ed Era. Platone vuole abolire non l’istituto del matrimonio, ma la famiglia, perché secondo lui la città ideale, con la pratica del comunismo, dev’essere un’unica grande comunità familiare.

8 La sacerdotessa di Apollo a Delfi. Sul rapporto di Platone con il culto delfico cfr. IV 427c.

9 L’intero passo contiene una chiara allusione alla mania dei processi che imperversava ad Atene.

10 Adimanto; cfr. IV 419a.

11 Esiodo, Opera et dies 40. Questa massima contiene nella sua enigmaticità un invito, ricorrente nella morale greca, alla misura; si può trovare un’affinità con il proverbio “il meglio è nemico del bene”.

12 Omero, Ilias VII 321, adattato al contesto.

13 Ivi, VIII 162, leggermente variato come il precedente.

14 Cfr. III 415a-c; la stirpe d’oro è quella più alta dei guardiani.

15 Esiodo, Opera et dies 122-23. Anche questi versi contengono leggere varianti rispetto agli originali.

16 Secondo i Greci era naturale asservire i barbari, ritenuti inferiori per natura; cfr. Euripide, Iphigenia Aulica 1400-401; Aristotele, Politica 1252b9.

17 È incerto se questo dato cronologico sia da riferire al periodo in cui fu scritto il passo, o, com’è più probabile, a quello in cui è immaginato il dialogo; pertanto è difficile stabilire a quali avvenimenti allude Platone. Si può ragionevolmente pensare alla guerra di Corinto, combattuta da Sparta contro alcune poleis coalizzate, tra cui Atene; il conflitto, in cui intervenne anche la Persia dapprima contro Sparta, poi al suo fianco, si concluse con la pace di Antalcida (387 a.C.), umiliante per i Greci e decisamente vantaggiosa per i Persiani.

18 Per i Greci la terza onda era la più pericolosa; l’espressione ha quindi un carattere proverbiale e indica un pericolo estremo.

19 Questo celebre passo contiene il fulcro della teoria politica esposta nella Repubblica, consistente nella conciliazione tra l’esercizio del potere e la conoscenza del bene tramite la filosofia dialettica. Parlando di re Platone vuole probabilmente riferirsi ai tiranni di Siracusa, in particolare a Dione, sul quale si appuntavano le sue illusorie speranze di poter tradurre in pratica le sue teorie.

20 In base alla riforma dello Stato ateniese operata da Clistene, l’Attica era stata divisa in trenta distretti, chiamati trittie, a loro volta riuniti a tre a tre in dieci tribù.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.