Rudolf Hess. L'enigma: Segreti e misteri di una vita ancora nell'ombra (Italian Edition) by Sergio De Santis

Rudolf Hess. L'enigma: Segreti e misteri di una vita ancora nell'ombra (Italian Edition) by Sergio De Santis

autore:Sergio De Santis
La lingua: ita
Format: azw3
ISBN: 9788809886773
editore: Giunti
pubblicato: 2019-05-01T16:00:00+00:00


Ma sono soprattutto i rapporti con Hitler negli ultimi giorni a dissipare ogni dubbio residuo. Hess infatti si reca a Berlino il 4 maggio dove si intrattiene con Hitler a quattr’occhi per almeno mezz’ora. Poi, rientrato a Monaco, completa una relazione di quattordici pagine divisa in quattro sezioni, che sarà recapitata al Berghof già la sera prima della sua partenza. Il documento è andato perduto, ma alcuni capi nazisti (Ribbentrop, Bodenschatz e Darré) hanno confermato che si trattava di un piano di pace assai articolato da sottoporre agli inglesi.

Ultimi dettagli significativi: il testo del secondo comunicato con quel riferimento alle «proposte di pace uscite dal profondo del cuore del Führer» e una lettera per Hitler, scritta da Hess durante la sua prigionia in Inghilterra, dove si fa riferimento alla sua “ultima missione” senz’alcuna parola di scusa o di rammarico, come sarebbe stato logico se l’impresa non fosse stata in qualche modo autorizzata.

Tutti gli storici – con la sola eccezione di Joachim Fest – sono ormai convinti che Hitler fosse al corrente, se non altro in termini generali, del progetto: con qualche sfumatura di differenza solo fra chi ha pensato a un preciso incarico (David Irving) e chi si è limitato a ipotizzare invece un semplice assenso di massima (Andreas Hillgruber). Quel che forse – anzi probabilmente – Hitler non sapeva era invece “quando” e soprattutto “come”.

Non a caso alla disinvoltura di Hess sul piano dei contatti diplomatici fa riscontro la ben maggiore cautela dimostrata nella preparazione di un volo che – se organizzato del tutto allo scoperto – avrebbe potuto compiersi in migliori condizioni grazie all’assistenza della Luftwaffe, e con una rotta più breve di quasi 800 chilometri se il decollo fosse avvenuto dalla costa atlantica anziché da Augusta.

È stata forse la scelta del “folle volo” a scatenare la furia di Hitler? In effetti una cosa era recarsi – magari anche di persona – in un paese neutrale per condurre discrete trattative, altra cosa, invece, “fuggire” dal Terzo Reich in modo clamoroso. Con rischio per il Führer di perder la faccia, e per Hess di esser sfruttato a fini di propaganda oltre che spremuto dai servizi segreti britannici a poche settimane dall’inizio dell’operazione Barbarossa.

Hess e Hitler nei pressi del Berghof in una foto scattata attorno al 1940.



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