Sacri guerrieri by Jonathan Phillips

Sacri guerrieri by Jonathan Phillips

autore:Jonathan Phillips [Phillips, J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 30282d12ae9a04519f7d51959d89e4dcdbbceb91
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2013-05-14T22:00:00+00:00


L’assedio e il sacco di Béziers

La crociata principale si dirigeva inesorabilmente a sud e in breve tempo fece il suo ingresso nei domini di un altro potente accusato di proteggere gli eretici: Raimondo-Ruggero Trencavel, visconte di Béziers. La sua città natale sorge su una collina che sovrasta la vasta piana alluvionale del fiume Orb. Il 21 luglio 1209 i cittadini allineati lungo le mura intravidero in lontananza una nube di polvere; a poco a poco si fece più grande; un moto interno increspava quella massa montante che alla fine riuscirono a mettere a fuoco. La luce del sole si rifletteva su armature, stendardi recanti croci di un rosso vivace sventolavano nella brezza del tardo pomeriggio, cavalli da guerra sbuffavano e nitrivano sotto il peso dei padroni e cavalli da tiro si tendevano per la fatica del traino di carri pesanti. Era un’armata con intenzioni bellicose: un esercito di 20.000 crociati venuto ad annientare gli eretici catari, alcuni dei quali vivevano sfacciatamente al riparo delle mura della città19.

Il vescovo Rinaldo di Béziers si trovava nella sua cattedrale per tentare di convincere gli abitanti ad arrendersi. Con voce a tratti rotta dalla emozione, tentò di convincere i concittadini a riconsiderare la loro decisione di resistere. Brandì un elenco con i nomi di 220 persone sospettate di eresia e annunciò le terribili conseguenze in caso non fossero stati consegnati. La risposta dei cittadini fu netta – dissero al vescovo che «avrebbero preferito essere annegati nel mare salato piuttosto che accettare il suo consiglio». Non si curavano granché della remota autorità di Roma e avevano fede nei propri principi e nella forza delle mura della città; ma, come osserva laconicamente una fonte coeva: «dicendo loro di resistere e di dare battaglia fecero agli abitanti di Béziers un pessimo regalo»20.

Rinaldo riportò la notizia all’esercito crociato. Cupo in volto, l’abate Arnaldo Amalrico di Citeaux, legato papale e comandante della spedizione, ordinò che il 22 luglio si desse inizio all’assedio. In un primo tempo i difensori si illusero – un crociato fu fatto prigioniero, mutilato e buttato giù da un ponte. I nobili crociati si riunirono per discutere la strategia: Béziers appariva molto ben fortificata. Ma mentre discutevano il da farsi, grida di «Alle armi! Alle armi!» risuonarono dai ranghi. I membri della componente più imprevedibile dell’esercito crociato, noti come ribauds – in pratica servi e individui senz’arte né parte – si erano stancati delle beffe della popolazione e avevano dato la carica alle mura. Armati di mazze e picconi cominciarono a battere e a smantellare le difese e il loro assalto feroce creò il panico.

Presi di contropiede dall’avanzata dei ribauds, i cavalieri crociati si precipitarono a indossare le armature e a unirsi alla mischia. Alla vista della cavalleria pesante in assetto di attacco, il coraggio abbandonò i difensori della città, che lasciarono sguarnite mura e porte. I crociati entrarono in massa a Béziers, infiammati dal fervore religioso e decisi a mietere ricompense materiali per il successo della guerra santa; i ribauds fiutarono un bottino al di



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