Santamaria Claudio Barra Francesca - 2019 - La giostra delle anime by Santamaria Claudio Barra Francesca

Santamaria Claudio Barra Francesca - 2019 - La giostra delle anime by Santamaria Claudio Barra Francesca

autore:Santamaria Claudio Barra Francesca [Santamaria Claudio Barra Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852097836
Google: V-evDwAAQBAJ
editore: MONDADORI
pubblicato: 2019-10-07T22:00:00+00:00


Capitolo nove

Matera, 2018

Angelica è sdraiata in un prato. Ha gli occhi chiusi e sente passare sul viso l’ombra di una nuvola, come un velo. Apre gli occhi e accanto a lei c’è Pietro, il ragazzo della III B che le sorride.

Tutt’intorno, in quel giardino che sembra un Eden e sa di fresco, l’erba umida la avvolge come fosse un unguento.

Ma il vento leggero si sta facendo sempre più violento, scuote i rami degli alberi. Si gira per cercare Pietro, ma lui non è più lì con lei.

L’erba perde il riflesso brillante e inizia ad allungarsi a dismisura, a farsi invadente costringendola a spostarsi, a rotolare, a fuggire in un groviglio di piante e rovi agitati che le frustano il viso e le graffiano braccia e gambe, mentre i suoi piedi e le sue mani rimangono avvinghiati in quei lunghi fili verdi che diventano spessi come liane e la immobilizzano come cinghie.

Si ritrova legata nella semioscurità di una stanza che non ha mai visto prima, e avverte sui polsi e le caviglie il freddo del metallo.

Poi una voce buona, la voce di un bambino.

Ciao.

Arriva da lontano, mentre il giaciglio duro sotto di lei comincia a muoversi e a cigolare.

Ciao, sente ancora.

Poi vede delle seggioline di ferro girarle attorno, e capisce di essere legata al centro di una giostrina.

Le passa davanti il volto di un bambino, e poi di un altro, e un altro ancora, sempre più veloce, e in questo vortice distingue dei capelli rossi che sembrano lampi. Appartengono a due bambine identiche, sono quelle della fotografia.

Di colpo si avvicinano figure scure e alte, i volti nascosti dal buio. Angelica sente delle piccole mani impaurite aggrapparsi a lei. Ma lei non si può muovere.

Il bambino che l’aveva salutata con la sua voce dolce ora inizia a urlare. La giostra gira sempre più veloce, le seggioline di metallo si inclinano, le urla diventano insostenibili. Quelle figure minacciose che l’hanno circondata le sono sopra, allungano le mani su di lei…

Angelica spalancò gli occhi. Il suono della sveglia. Ecco cos’era quell’urlo. Un sogno, solo un brutto sogno.

«Amore? Sei sveglia? Alzati, dài. Ti faccio la spremuta, però devi berla subito.»

«Arrivo, mamma» rispose. Poi si stiracchiò e andò ad aprire la finestra. La luce del giorno dissipò l’inquietudine dell’incubo, e Angelica si ritrovò a pensare a Pietro. “Oggi lo vedrò, magari all’intervallo lui verrà a salutarmi e a parlare con me… E io non farò la timida come al solito, gli sorriderò e gli parlerò come se fossi una ragazza come tutte le altre. Farò delle battute e proverò a essere divertente, come mi dicono sempre Stefania e Antonietta…”

Andò in bagno, si buttò in doccia e si fece la treccia con più cura del solito. A colazione ingurgitò il cibo che Adele le aveva messo nel piatto e bevve d’un sorso la spremuta compulsando il cellulare col cuore che le batteva forte. Aprì Instagram: Pietro non le aveva mai risposto, ma in compenso le poche foto che aveva pubblicato avevano ricevuto dei like e alcuni ragazzi del liceo avevano iniziato a seguirla.



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