Scoperte scientifiche non autorizzate by Marco Pizzuti

Scoperte scientifiche non autorizzate by Marco Pizzuti

autore:Marco Pizzuti [Pizzuti, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Science & Technology, Business & Economics, Money & Monetary Policy, Science, General
ISBN: 9788880938835
Google: IqjtBAAAQBAJ
editore: Edizioni il Punto d'Incontro
pubblicato: 2012-05-06T22:00:00+00:00


Il resoconto dei ricercatori italiani

Il fisico nucleare Antonella De Ninno ha effettuato ricerche sulla fusione fredda presso i laboratori dell'ENEA di Frascati dal 1999 al 2002, insieme a Emilio del Giudice e Antonio Frattolillo. Lo scopo dei test era quello di verificare se, in accordo con la teoria elaborata dal prof. Giuliano Preparata, si trattava real-mente di un processo di natura atomica e se vi era il guadagno energetico misurato da Martin Fleischmann e Stanley Pons. La richiesta di fare definitivamente chiarezza sulla fusione fredda proveniva dal premio Nobel Carlo Rubbia.

Antonella De Ninno: “Nel ’99, quando Rubbia diventò presidente dell'ENEA, si vennero a creare le condizioni favorevoli alla sperimentazione italiana. Nell'aprile del 2002 inviammo una lettera a Rubbia per informarlo che eravamo pronti a relazionare sui risultati del progetto”.

Antonio Frattolillo: “I risultati che abbiamo ottenuto di fatto verificano la teoria del prof. Giuliano Preparata”.

Antonella De Ninno: “Rubbia ci incontrò per discutere dei risultati e confermò il buon lavoro fatto”.

Emilio Del Giudice: “Quando scrivemmo il rapporto, in circa dieci giorni, Rubbia seguè molto da vicino la stesura della relazione conclusiva e fu prodigo di consigli e utili suggerimenti”.

Il grafico più importante, che metteva in relazione il processo atomico con l'eccesso di calore registrato (guadagno energetico, n.d.a.), venne preparato dallo stesso Carlo Rubbia. In pochi giorni però cambiò tutto. Nessuna rivista scientifica pubblicò la notizia e Rubbia divenne improvvisamente irreperibile. Rai-news24 allora cercò di intervistare il premio Nobel per sapere cos'era accaduto, ma Rubbia rifiutò l'incontro. Antonella De Ninno: “Nessuno contestò mai la ricerca nel merito e quindi se abbiamo effettuato misurazioni sbagliate non ne conosciamo il motivo”.

Il professor Giuliano Preparata, docente di fisica alla Statale di Milano, un autorevole accademico con oltre 400 pubblicazioni scientifiche in curriculum, ha insegnato nelle più prestigiose università del mondo (per es. Harvard e Princeton). La sua valutazione del “caso” fusione fredda, quindi, è particolarmente eloquente: “La fusione fredda è una realtà al di là di ogni ragionevole dubbio, noi siamo stati boicottati in modo tenace dalla scienza ufficiale, dalla finanza internazionale e da tutti i poteri forti”.24 Nell'autunno del 2002 il gruppo di ricerca di Frascati si “giocò l'ultima carta”, inviando al presidente dell'ENEA la richiesta per poter continuare gli studi sulla fusione fredda, senza ricevere alcuna risposta. La relazione sulle ricerche effettuate rimase cosè un mero rapporto tecnico interno dell'ente di ricerca di Frascati. Fu quindi archiviata come rapporto n. 41 del 2002, alla voce fusione fredda. Il “paradosso” è che ciò accadde proprio quando si era ottenuta una misura inequivocabile dell'eccesso di calore prodotto (guadagno energetico). Ciò significa che la scomoda verità emersa dalla ricerca doveva semplicemente sparire dalla circolazione nel più assoluto silenzio, garantito dalle riviste accademiche più “autorevoli”.

Il rapporto 41, infatti, venne inviato dai ricercatori a diverse pubblicazioni scientifiche e le prime due a riceverlo furono le statunitensi Science e Nature, ovvero quelle dal “fattore d'impatto mediatico” più alto. Una scoperta, per quanto esplosiva possa essere, non vale praticamente nulla se non viene anche “autorizzata”, ovvero pubblicata su una di queste prestigiose riviste poste come filtro di controllo sull'informazione scientifica.



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