Se non sai che sei viva by Marie-Helene Bertino

Se non sai che sei viva by Marie-Helene Bertino

autore:Marie-Helene Bertino [Bertino, Marie-Helene]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri editore
pubblicato: 2021-04-02T22:00:00+00:00


Lo sposo, ovvio!

Alzate l’architrave, carpentieri. Lo sposo percorre il corridoio, lemme lemme. Sento il tipico raschiare di una gola che si schiarisce senza motivo, poi un gentile «Scusate», anche se è da solo, mentre armeggia con la chiave magnetica nella fessura della porta.

Entra in camera, con in mano una composizione di gigli e carota selvatica: il mio bouquet. È più eccessivo e voluminoso di quanto mi aspettassi, la scelta di una donna che smania attenzione. Lo detesto all’istante.

«Ha chiamato la fiorista» dice. «Era tutta agitata».

«Che premuroso, sei passato a prenderlo». Ci abbracciamo, e per un istante mi calmo, le sue ossa solide e famigliari fra le mie mani. La sua premura.

«Ho urtato uno spartitraffico nel parcheggio, ma non è niente». Dice, «Lunedì andrò a far controllare la macchina». Parla ancora alla persona che ero all’inizio della settimana, la persona che non aveva ancora incontrato la nonna cocorita, che non aveva combattuto contro se stessa e perso, che non si era ritrovata con una sorella, né all’interno di sua madre.

Mentre mi vesto, scorre i canali della televisione e mi aggiorna. Gli Henshaw sono già qui. Anche i suoi sono arrivati. Poi, «Credi che potremmo fare sesso stasera?» La voce tranquilla. «Sarebbe bello».

«È la sera prima del nostro matrimonio» dico.

«Sono contentissimo». Accende lo spazzolino elettrico, lo spegne. «Tu sei sexyssima». Lo spazzolino gli ronza fra i molari mentre cambia canale, una partita di baseball. La massa ingabbiata della calca, e un cronista proclama, «Sempre più in alto, un’altra vittoria». Le gengive dello sposo ronzano.

«Devo scendere alla reception per chiedere in prestito un phon» dico.

«Questo non va bene?» Lo stacca dalla parete, me lo mostra.

«Me ne serve un altro» dico.

Scendo una rampa di scale di servizio, arrivo davanti a una porta che dà all’esterno. Mi siedo sotto il gazebo e rimango un bel po’ a guardare il lago. Nella hall, la concierge annuisce al telefono, quegli «mm mm» e «certo» che indicano la fine di una conversazione, e sorride per farmi capire che sono la sua priorità non appena mette giù.

«Di nuovo io» dico.

«Come andiamo con il dentifricio?»

Le mostro i denti e lei solleva il pollice. «Ci si è rotto il phon» mento.

«Ne dovremmo avere uno di riserva». Va a prenderlo.

«Mi sono dimenticata di chiederle» dico quando ritorna, «quanti anni ha sua figlia».

«Sette». Pronuncia il numero come se racchiudesse una magia. «Sta con me quasi tutta la settimana, ma passa i weekend con suo papà in città».

«Dev’essere brutto stare senza di lei».

«Non s’immagina» risponde.

Le chiedo se le piace il film che sta facendo impazzire tutte le ragazzine d’America. «Non fa altro che ballarci davanti» dice. «Fra me e suo padre non ha funzionato, ma lei è una brava bambina».

«È quasi sempre meglio così» commento.

«Per noi sì. Lui è un tipo in gamba, ma due maniaci del controllo in una casa sola sono troppi. Lei è un angelo, malgrado tutto. E se fosse una testa di rapa, lo direi. Suo marito trova tutto di suo gradimento?»

«Fidanzato» preciso. «Sì».

«È appena arrivato?»

«Sì» rispondo. «È spesso via per lavoro.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.