Sergio Marchionne by Tommaso Ebhardt

Sergio Marchionne by Tommaso Ebhardt

autore:Tommaso Ebhardt [Ebhardt, Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788893428316
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Le parole del manager – pur condivise e condivisibili dalla maggior parte di analisti finanziari e investitori – non generano l’effetto sperato. Invece di spingere i concorrenti a cercare un dialogo per valutare i benefici del consolidamento, allontanano da lui gli altri amministratori delegati. SM non si arrende. Si muove con la sua solita furia, senza pensare alle buone maniere, al fatto che a capo dell’altra azienda ci sia una donna supportata da Washington, dalla Casa Bianca, dai guru del capitalismo americano. Si comporta da «bestia», come lo definiscono in privato alcuni dei suoi collaboratori. Crea il deserto attorno.

John Elkann se ne accorge, inizia a capire che non ci possono essere le condizioni per un accordo: una fusione amichevole è stata scartata e utilizzare gli investitori attivisti per costringere il consiglio di amministrazione di GM a spingere verso una combinazione è un’impresa quasi impossibile. Marchionne però ha sempre in tasca la lettera in cui le banche europee si dicono pronte a finanziargli un’offerta ostile. Ci vogliono almeno 60 miliardi di dollari per lanciare un’OPA contro GM. Una cifra monstre per la piccola e indebitata Fiat Chrysler, che vale in Borsa meno della metà, circa 28 miliardi di dollari.

Il manager italo-canadese trova diversi investitori, anche tra quelli di GM, che si dicono disposti ad aderire a un’OPA lanciata dalla piccola Fiat sul colosso GM, in contanti. L’operazione è pericolosa e potrebbe mettere a rischio il sistema. Ci vogliono un’infinità di capitali e Marchionne sa che il proprio azionista di riferimento, in quel periodo, è contemporaneamente impegnato nella battaglia per conquistare le riassicurazioni PartnerRe, in quella che sarà la singola acquisizione più costosa nella storia della famiglia Agnelli.

Non ci sono le condizioni neanche per Warren Buffett. L’oracolo di Omaha, uno dei principali azionisti di GM, è da sempre il punto di riferimento del presidente di Fiat. Non è un segreto che John abbia studiato il metodo Buffett e ne apprezzi le qualità imprenditoriali. Non si perde una sola delle sue convention annuali. Buffett fa capire a Elkann che non ha senso buttarsi in un’impresa disperata come quella di scalare GM.

Da Washington, arrivano al numero uno degli Agnelli e al manager consigli simili: Mary Barra ha diritto ad avere la sua chance senza essere attaccata, è la prima donna che è riuscita a raggiungere il vertice di una delle aziende simbolo del sogno americano, le va data la possibilità di lasciare la sua impronta. Ma Marchionne non si vuole rassegnare, non può abbandonare il suo obiettivo primario.

A fine agosto rincara la dose in un’intervista ad Automotive News. «La logica di un deal non è confutabile, parliamo di un cataclisma, un immenso valore che può essere creato con l’operazione. Può nascere un gruppo che fa 30 miliardi di dollari in cassa all’anno», dice SM, che si fa minaccioso con Mary: «Sarebbe inconcepibile non forzare per un accordo», dichiara.

La frase suona come un’OPA ostile in lavorazione.

«Non ostile», chiarisce Marchionne. «Ci sono vari gradi di abbracci. Posso abbracciarti in modo carino, posso stringerti forte, posso abbracciarti come farebbe un orso.



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