Simboli della montagna by Franco Brevini

Simboli della montagna by Franco Brevini

autore:Franco, Brevini [Brevini, Franco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Sociologia, Antropologia culturale, Intersezioni
ISBN: 9788815338662
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00


A fronte di questa nobile consacrazione delude un po’ scoprire che proprio l’Austria ha raffigurato il suo fiore nazionale soltanto sulla monetina da due centesimi di euro, dopo che l’aveva riprodotta sulla vecchia moneta da uno scellino. Forse a parziale risarcimento, l’Austria ha comunque stabilito che l’Edelweiss comparisse sulle uniformi delle proprie truppe, mentre l’esercito tedesco l’aveva prescelta fin dal 1935 per i corpi di montagna, allora inquadrati nella famigerata Wehrmacht. In compenso la stella alpina era un fiore particolarmente amato dall’imperatrice Sissi. Una tela del pittore Franz Xavier Winterhalter ha immortalato la moglie di Francesco Giuseppe in abito da ballo, con la fluente capigliatura adorna di stelle alpine. E proprio l’Austria avrebbe condotto una fulminea azione militare, la Edelweiss Expedition, con cui, grazie a un tunnel scavato sotto le montagne della Valtellina, senza quasi colpo ferire, nel 1915 avrebbe dovuto conquistare il Nord Italia. Naturalmente non si tratta di un evento storico effettivamente accaduto, ma di una delle ipotesi immaginate dallo scrittore bolognese Guido Morselli in Contro-passato prossimo, forse la sua opera più ambiziosa, in cui immagina una sorta di universo parallelo di fatti storici speculari a quelli che conosciamo.

Stando alla propaganda nazista, anche Hitler aveva una predilezione per la stella alpina e fin dal 1921, mentre viveva in Svezia, Göring era stato membro attivo della Edelweiss Society, una ramificazione della Golden Dawn, che attendeva la comparsa di un Messia nordico, immediatamente identificato in Hitler dal solerte gerarca.

Quando sentì Hitler parlare per la prima volta non ebbe dubbi: stava ascoltando il «Salvatore della Germania». «Le convinzioni di Hitler sembravano, parola per parola, espresse dalla mia anima», disse. «Quando mi presentai, Hitler disse che ci eravamo incontrati per un singolare gioco del destino. Subito parlammo delle cose che più ci stavano a cuore».



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