Soulless (Il protettorato del parasole - Libro primo) by CARRIGER Gail

Soulless (Il protettorato del parasole - Libro primo) by CARRIGER Gail

autore:CARRIGER Gail
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-6073-923-0
editore: Abyssinian
pubblicato: 2011-03-31T16:00:00+00:00


CAPITOLO OTTAVO

Marachelle notturne

I Loontwill tornarono dalla loro escursione negli atelier di centro città al massimo dell'euforia; uno stato d'animo però che sembrava caratterizzare solo le tre gentildonne Loontwill. Il nobile Herbert Loontwill aveva invece un aspetto piuttosto depresso, paragonabile a quello dei soldati che tornano da un campo di battaglia - una battaglia persa con grandi perdite. Floote apparve subito al suo fianco con un calice napoleone di cognac; al che il nobile signore mormorò qualcosa di molto lusinghiero nei confronti dell'anziano maggiordomo e vuotò il bicchiere tutto d'un fiato.

Che Miss Tarabotti stesse intrattenendo Miss Hisselpenny nel salotto al pianterreno non sorprese nessuno. Mr. Loontwill borbottò un breve saluto di circostanza, il minimo indispensabile in osservanza alle regole del bon ton e poi si ritirò nel suo studio. Portando con sé il napoleone di cui sopra, appropriatamente rabboccato, e intimando che non voleva essere disturbato per qualsivoglia motivo.

Le gentildonne Loontwill salutarono Miss Hisselpenny in maniera molto più espansiva rispetto al padrone di casa, e vollero a tutti i costi mostrarle i loro acquisti. Al che Miss Tarabotti ebbe la presenza di spirito di chiamare Floote e ordinare dell'altro tè: il pomeriggio si prospettava lungo.

Felicity tolse il coperchio da una scatola di pelle. «Guarda che raffinatezza! Sono divini, non credi? Non vorresti averne anche tu un paio?» Nella scatola, su un fondo di velluto nero, erano in bella mostra un paio di guanti da sera, lunghi fino al gomito, in merletto verde pallido e con una fila di bottoncini di madreperla lungo un lato.

«Sì, lo sono», ammise Alexia, perché in effetti lo erano. «Ma se ben ricordo tu non hai un vestito che vada bene con questi guanti, vero?»

Felicity non stava più nella pelle dalla gioia. «Molto perspicace, mia cara sorella, hai ragione. Non lo avevo, ma adesso sì.» Sorrise, un sorriso eloquente e disdicevole.

Miss Tarabotti capì perché il suo patrigno era così pallido quando era arrivato a casa: un abito da sera da poter accoppiare a quei guanti sarebbe costato un capitale. E in casa Loontwill, qualsiasi cosa si comprasse per Felicity, era d'obbligo spendere la stessa cifra per Evylin, e viceversa. La quale si affrettò a dimostrare la validità di questa teoria mostrando orgogliosamente i suoi guanti da sera, in seta blu, sui quali erano ricamati dei fiorellini rosa.

Inevitabilmente Miss Hisselpenny fu notevolmente colpita da questa dimostrazione di ricchezza: le disponibilità economiche della sua famiglia non arrivavano all'acquisto di nuovi abiti da sera e guanti ricamati solo per soddisfare un capriccio.

«Gli abiti verranno consegnati la settimana prossima», disse Mrs. Loontwill tutta orgogliosa, come se le sue due figliole avessero portato a termine chissà quale impresa. «Spero che arrivino in tempo per il gran galà di Almack's.» Piena di boria si rivolse a Ivy. «E lei ci andrà, Miss Hisselpenny?»

Alexia guardò storta sua madre, che sapeva benissimo che gli Hisselpenny non potevano permettersi di partecipare a un evento mondano così importante. «E tu mamma, che abito hai comprato per te?» le chiese celando a fatica la propria irritazione. «Qualcosa di



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