Spinoza sulla vita e sulla morte by Steven Nadler

Spinoza sulla vita e sulla morte by Steven Nadler

autore:Steven Nadler [Nadler, Steven]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2021-07-22T12:00:00+00:00


Un individuo dimostra una migliore comprensione della tristezza che può provare quando la concepisce non in rapporto alla perdita di una persona amata, bensí in rapporto alla propria costituzione e allo sforzo con cui il suo corpo e la sua mente perseverano nell’esistenza. In questo modo, la persona virtuosa riesce a rimuovere efficacemente una passione e a trasformarla in un’idea attiva della ragione, dotata di una particolare forza attinta dalle idee adeguate già presenti nella mente con cui è ora pienamente connessa.

L’altra strategia, che implica non già una trasformazione delle passioni ma un loro indebolimento, richiede che si giunga a una conoscenza della loro necessità assoluta. Questo impone di ampliare la propria prospettiva, collocando la causa esterna dell’affetto passivo, percepita o immaginata, nella catena infinita delle cause naturali che lo determinano. Una mente che veda tutte le cose come necessarie «ha una potenza maggiore sugli affetti, ossia ne patisce meno»29. Anziché pensare alla mia tristezza o alla mia gioia come fossero causate da un’unica persona o cosa che opera attraverso qualche libero atto di volontà immaginario o per un’intrinseca forza causale, io considero quella persona o cosa come un mero intermediario tra innumerevoli altre cause e l’affetto che provo. Siffatta visione serve a distribuire piú ampiamente la responsabilità causale dell’affetto e a diluirne notevolmente la potenza, magari eliminando del tutto la sua forza. L’intensità dell’affetto si trova indebolita man mano che viene concentrata meno su un particolare individuo e piú su una lunga sequenza di cause necessitanti. Dopotutto, ribadisce Spinoza, l’esperienza stessa testimonia che «la Tristezza per un bene perduto si mitiga appena l’uomo che lo ha perduto considera che tale bene non poteva essere conservato in nessun modo».

La persona libera, innanzitutto, ha Dio dalla sua parte, o meglio, l’idea di Dio o Natura. Poiché tutte le cose risiedono in Dio e da Lui sono causate, l’idea adeguata di qualsiasi cosa rivela la sua vera relazione con Dio e con i piú alti principî della natura che derivano dagli attributi di Dio. L’idea della cosa esterna che causa nel presente qualche affetto è quindi ancorata in modo causale ed epistemico all’idea della sostanza in sé, eterna e infinita. Soprattutto, è importante raggiungere questo tipo di intuizione attraverso una comprensione chiara e distinta degli affetti del proprio corpo e della propria mente – una comprensione che rivela che tali affetti, in quanto modi della mente e del corpo, non sono che modi di un modo di Dio.

Tale conoscenza rappresenta un notevole incremento della potenza della mente ed è pertanto un’esperienza di gioia. Vedendo che l’idea di Dio è il fondamento ultimo della conoscenza, e dunque della gioia, la profonda comprensione della propria mente e del proprio corpo e dei loro rispettivi affetti si accompagna necessariamente a un amore per Dio: «Chi conosce sé e i suoi affetti in modo chiaro e distinto, ama Dio, e tanto piú quanto piú conosce sé e i suoi affetti»30.

Al di là di questo amore di Dio «ordinario» e in qualche modo misurabile nel tempo –



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