Springsteen Bruce - 2016 - Born to Run by Springsteen Bruce

Springsteen Bruce - 2016 - Born to Run by Springsteen Bruce

autore:Springsteen Bruce [Springsteen Bruce]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Composers & Musicians
ISBN: 9788852075858
Google: cL7GDAAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2016-09-26T16:00:00+00:00


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Io e la legge

Volevo tornare in studio con Jon in veste di produttore. Inutile dire che, fallito l’accordo, Mike non ne voleva sapere. Stallo. Entra in scena il giudice.

Parecchie delle prime istanze non andarono a buon fine. Forte degli accordi stipulati, Mike aveva in mano strumenti micidiali per stroncare la mia carriera. Scoprii a mie spese che non era un caso se li chiamavano accordi: potevi leggerli, mangiarteli a colazione o tappezzarci le pareti della taverna, ma in ogni caso avevi firmato, il che voleva dire che eri... D’ACCORDO! Poi arrivò il momento delle deposizioni.

Le deposizioni o testimonianze sono una fase processuale in cui le parti in causa si riuniscono in uno stanzino con i rispettivi avvocati e uno stenotipista giudiziario per ascoltare la storia dell’avversario e farne polpette, a caccia delle risposte di cui tu hai bisogno per sostenere la tua tesi. Non è affatto piacevole, anzi, vuole essere un momento imbarazzante e snervante, un piccolo assaggio del culo che ti faranno quando salirai sul banco dei testimoni e inizierai a sparare le tue stronzate, vere o false che siano. Non scordiamoci che si chiama sistema accusatorio, e come ben sa chiunque abbia mai deposto per un qualsivoglia illecito, dalla frode finanziaria su larga scala a un passaggio con il rosso, non è un’esagerazione. Avevo già bruciato oltre centomila dollari per una partita persa in partenza, e avevamo appena cominciato. Durante il primo colloquio con i miei nuovi avvocati, Peter Parcher mi illustrò il merito della causa: «Questa è tratta degli schiavi, nessuna giuria o giudice onesto approverà mai documenti del genere... avidità... porca puttana, ti hanno assunto come impiegato! Avidità... avidità... termini risibili... spaventoso conflitto d’interessi... bla bla bla». Nulla di nuovo, ma era comunque musica per le mie orecchie. Dopo una quarantina di minuti cominciavo a esaltarmi, così domandai: «E allora, Mr Parcher, che argomenti ha Mike?». L’avvocato mi gelò: «Mike... ha ottimi argomenti... HA LA TUA FIRMA!». Oh oh.

Secondo Peter Parcher e il suo collega Peter Herbert, l’ostacolo fondamentale alla composizione della vertenza era che Mike dubitava che il nostro rapporto fosse finito sul serio. Convincerlo spettava a me, un compito decisamente sgradevole. Mr Parcher aveva letto i verbali delle mie deposizioni con gli avvocati precedenti, e li aveva definiti un patetico disastro: ambiguità, zona grigia, indecisione, fair play e ZERO SPIRITO COMBATTIVO! Mi portò in un angolo per spiegarmi come stavano le cose: «Tu, amico mio, non sei il giudice: il giudice è il giudice. Tu non sei la giuria: la giuria è la giuria. Devi raccontare la tua versione al meglio delle tue possibilità, e lo stesso farà lui. Saranno il giudice e la giuria a decidere chi ha ragione, non spetta a te».

Aveva centrato il problema. Mio padre parlava così poco che nelle nostre – si fa per dire – conversazioni toccava a me dar voce a entrambi i punti di vista. Oltre a difendermi, dovevo perorare la sua causa contro di me, avvitandomi in spericolate contorsioni mentali per capire dove avevo sbagliato e come potevo rimediare.



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