Stand by me (Italian Edition) by Bianca Marconero

Stand by me (Italian Edition) by Bianca Marconero

autore:Bianca Marconero [Marconero, Bianca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-07-13T22:00:00+00:00


Gregorio

Guardami così

“Non voglio che tu vada a canestro. Fai un punto. Uno solo. E sei fuori per tutta la stagione”.

“Perché?”

“Perché devo sapere fino a che punto desideri giocare.”

Ripenso alle parole di Maccieri, mentre me ne sto seduto su questa panca, i gomiti sulle ginocchia e un peso sul cuore. Sono avvolto nel vapore delle docce. Ho eseguito l’ordine ma probabilmente nessuno saprà mai quanto mi è costato. Ogni occasione di tiro a cui ho dovuto rinunciare è stata come l’amputazione di un desiderio, senza anestesia.

C’è un clima triste, nello spogliatoio. Credo che qualcuno dei miei compagni ce l’abbia con me. Mi conoscono da anni, sanno che io sono un animale da canestro, mentre oggi mi hanno visto deragliare. Hanno visto che ho scelto giocate impossibili pur di non andare al tiro e avranno pensato che lo facessi perché sono incazzato con l’allenatore. Invece stavo solo cercando di dimostrargli che ho capito. Ho capito e farò quello che vuole lui. Compreso perdere.

Solo che nel basket non si perde da soli. I miei compagni non lo meritavano e non mi sono mai sentito così responsabile di una sconfitta.

Maccieri, non era arrabbiato. Ha fatto una breve pagella per ciascuno dei miei compagni. Ha detto che Lorenzo è stato lucido e ordinato. Che Riccardo e Scheggia all’inizio sono stati lenti negli scambi ma poi hanno ingranato, che Valerio nel ruolo di guardia ha migliorato le sue percentuali e che Lele era in una giornata no.

E di me? Di me non ha detto niente. Silenzio assoluto.

Ho aspettato un secolo prima di buttarmi sotto la doccia e ci sono rimasto più degli altri. Adesso sono alle prese con le scarpe. Non mi sono neanche asciugato i capelli e ignoro le notifiche del telefono. L’unica persona con cui ho voglia di parlare è Arianna.

Quando esco dall’edificio trovo i miei compagni per metà sul pullman e per metà fermi nel parcheggio. Cerco Arianna ma, quando avvisto il suo cappotto rosso, noto anche che quel cappotto sta appiccicato al Napapijri bianco di Lorenzo. Sono spalla a spalla e guardano il telefono del mio amico. Sembra che parlino con qualcuno in videochiamata. Cerco di andare da loro solo che mi trovo davanti la Battaglia.

«Ti devo parlare, Debenedetti».

La seguo a malincuore, ci defiliamo di poco, verso un albero secco e sfrondato. Mi sforzo di non fissare Lorenzo e Arianna. Ma in realtà sto annotando tutte le volte che lei gli sorride.

«Ti ho guardato con grande attenzione», mi dice, «ho seguito le tue azioni difensive e quello che ti sei inventato per non andare al tiro. Impressionante».

Stringo i pugni. Ho ancora addosso la sensazione di avere il canestro lì a portata di mano. Non pensavo facesse così male rinunciare a qualcosa che si vuole disperatamente.

«Okay. Lo so. Non sono stato in media con le mie percentuali».

Lei cerca di non ridere. «Direi di no».

«Mi dispiace. Farò meglio quando potrò».

«Be’, se vuoi la mia opinione, è difficile che tu possa giocare meglio di così. Quello che ti ho visto fare stasera non ha paragoni, Gregorio.



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