Storia della baronessa Budberg by Nina Berberova

Storia della baronessa Budberg by Nina Berberova

autore:Nina Berberova [Berberova, Nina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2019-10-09T16:00:00+00:00


Se si esamina ora quel periodo della vita di Gor’kij, si deve riconoscere che gli anni dal 1921 al 1927 (il suo primo rientro in Unione Sovietica risale al 1928) furono felici, nonostante Gor’kij fosse tormentato dall’indecisione sull’opportunità di un suo ritorno definitivo in Russia.50 In quel periodo scrisse le sue opere migliori; e a bilanciare le malattie e le preoccupazioni finanziarie c’era l’Italia. Quegli anni furono felici anche per suo figlio, per sua nuora e persino per Mura. Nell’estate del 1922, quando io la vidi per la prima volta, era chiaro che lei e Gor’kij erano giunti a un accordo, che avevano trovato un modus vivendi e che ora tutto filava liscio. Ma questo non accadde subito. Per un anno intero, dal giugno del 1921 – quando Mura correva fra Tallinn e Helsingfors, fra Tallinn e Londra, rimandando la sua partenza per Sankt-Blasien – al giugno del 1922, quando la incontrai, evidentemente non riuscì a decidere che condizioni porre e che concessioni fare. Nell’autunno del 1921 scrisse a Gor’kij che si era sposata, mentre il matrimonio ebbe luogo solo nel gennaio del 1922. In dicembre gli comunicò che lo avrebbe raggiunto, ma non fu così. Il 3 aprile, quando Gor’kij si trasferì da Sankt-Blasien a Berlino e si stabilì con Maksim, Timoša e Rakickij nell’appartamento al 203 del Kurfürstendamm preso in affitto per lui dall’Andreeva, Mura era in Estonia. È difficile immaginare che dopo il loro breve incontro a Helsingfors lei abbia aspettato fino a giugno – più di sei mesi – per decidere alla fine di andare a vivere in casa sua. Forse in quel periodo discussero le condizioni che le avrebbero assicurato la libertà; o era una circostanza esterna a impedirle di raggiungerlo. Laj la ricattava per costringerla a rimanere con lui? La Tichonova non acconsentiva così facilmente a separarsi da Gor’kij? Forse a tutto ciò si aggiungevano problemi di denaro o questioni politiche.

Quando Gor’kij, il 30 maggio del 1922, si trasferì insieme a tutti gli altri a Heringsdorf per passarvi l’estate, Mura si decise finalmente a raggiungerlo. Tre mesi dopo, in autunno, tutta la famiglia si stabilì a Saarow e la loro vita in comune sembrò essersi stabilizzata.

Il viso di Mura emanava pace e serenità e i suoi occhi grandi e profondi brillavano di una nuova luce. Forse non erano sinceri, o forse lo erano solo in parte, ma quell’intelligenza vivace e pronta, quel capire l’interlocutore al volo e quella risposta che le balenava sul viso prima di tradursi in parole, quel suo farsi all’improvviso pensierosa e lo strano accento e il fatto che chiunque parlasse con lei o le sedesse accanto avesse l’impressione che lui e soltanto lui in quel momento significasse per lei più di tutti gli altri, le conferivano un’aura calda e preziosa. Non tagliava i capelli secondo la moda di allora; li raccoglieva a crocchia sulla nuca, fermandoli con apparente negligenza e lasciando cadere due o tre ciocche sulla fronte e sulla guancia. Gli occhi leggermente truccati parlavano sempre, e dicevano esattamente



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