Storia D'Italia by Francesco Guicciardini

Storia D'Italia by Francesco Guicciardini

autore:Francesco Guicciardini [Guicciardini, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788867050864
Barnesnoble:
Goodreads: 9712936
editore: Istituto Geografico De Agostini
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


CAPITOLO XI

Per ordine del re, il Fois s’accinge ad affrontare l’esercito de’ collegati. Alleanza fra il pontefice e il re d’Inghilterra. Lamentele di Massimiliano riguardo al re di Francia. Timori del re per gli svizzeri. Nessuna speranza del re nella concordia. I fiorentini assolti dalle censuere dal pontefice. Ordine del re al Fois di marciare, ove sconfigga i nemici, su Roma con un legato del concilio pisano.

Recuperata Brescia e l’altre terre perdute, delle quali Bergamo, ribellatasi per opera di pochi, aveva, innanzi che Fois entrasse in Brescia, richiamati popolarmente1 i franzesi, Fois, poiché ebbe dato forma alle cose2 e riposato e riordinato l’esercito, stracco per sì lunghi e gravi travagli e disordinato3 parte nel conservare parte nel dispensare4 la preda fatta, deliberò, per comandamento ricevuto dal re, di andare contro all’esercito de’ collegati; il quale partendosi dalle mura di Bologna si era fermato nel bolognese: astringendo5 il re a questo molti urgentissimi accidenti, i quali lo necessitavano a prendere nuovi consigli per la salute delle cose sue.

Cominciava già manifestamente ad apparire la guerra del re di Inghilterra: perché se bene quel re l’aveva prima con aperte parole negato e poi con dubbie dissimulato, nondimeno non si potevano più coprire i fatti molto diversi6. Perché da Roma si intendeva7 essere venuto, con lungo circuito marittimo, essere finalmente arrivato lo instrumento8 della ratificazione alla lega fatta; sapevasi che in Inghilterra si preparavano genti e navili e in Ispagna navi per passare in Inghilterra, ed essere gli animi di tutti i popoli accesi a muovere la guerra in Francia; e opportunamente era sopravenuta la galeazza9 del pontefice carica di vini grechi, di formaggi e di sommate10, i quali, donati in suo nome al re e a molti signori e prelati, erano ricevuti da tutti con festa maravigliosa; e concorreva tutta la plebe (la quale spesso non meno muovono le cose vane che le gravi) con somma dilettazione a vederla, gloriandosi che mai più11 si fusse veduto in quella isola legno alcuno con le bandiere pontificali. Finalmente avendo il vescovo di Moravia, che aveva tanto trattato tra il pontefice e il re di Francia, mosso o dalla coscienza o dal desiderio che aveva del cardinalato, riferito, in uno parlamento convocato di tutta l’isola, molto favorevolmente e con ampia testimonianza della giustizia del pontefice, fu nel parlamento deliberato che si mandassino i prelati in nome del regno al concilio lateranense; e il re, facendone instanza gli imbasciadori del papa, comandò all’oratore del re di Francia che si partisse, perché non era conveniente che appresso a un re e in un reame divotissimo della Chiesa fusse veduto chi rappresentava uno re che12 tanto apertamente la sedia apostolica perseguitava: e già penetrava il secreto13 essere occultamente convenuto che il re di Inghilterra molestasse con l’armata marittima la costa di Normandia e di Brettagna, e che mandasse in Spagna ottomila fanti, per muovere, unitamente coll’armi del re d’Aragona, la guerra nel ducato di Ghienna. Il quale sospetto affliggeva maravigliosamente il re di Francia : perché essendo, per la



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