Storie di Natale (Italian Edition) by unknow

Storie di Natale (Italian Edition) by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2016-11-23T23:00:00+00:00


Francesco M. Cataluccio

La metamorfosi del Natale

È difficile trovare l’inizio. O meglio: è difficile cominciare dall’inizio. E non tentare di andare ancora più indietro. Dal primo dicembre i tubi dentro i muri dell’ufficio di Felice Settembrini avevano preso a rumoreggiare, come un sinistro presagio. Uno scricchiolio intermittente, quasi un ringhio rugginoso, increspava l’aria della stanza al settimo piano del nuovo grattacielo nei pressi della Stazione Garibaldi, dove aveva sede la casa editrice Pompazzi Barbieri. L’edificio era interamente coperto da spelacchiati alberelli, cespugli sempreverdi e sbuffi di bacche amaranto che ingraziosivano la facciata rendendo felici e rassicurati gli amanti del verde in città.

Stava appropinquandosi il Natale e Felice, uscendo dalla metropolitana e percorrendo i pochi metri che lo separavano dall’ingresso del palazzo, si disse che sarebbe stato simpatico addobbare, con lucine e palline colorate, tutte quelle piante abbarbicate al cemento fino al ventesimo piano. L’idea di andare a lavorare dentro una specie di enorme albero natalizio gli dava una malinconica euforia, come quando da ragazzino aspettava l’arrivo dei regali, sapendo con certezza, ormai da diversi anni, che non sarebbe stato Babbo Natale a portarli. Ma era bene far pensare agli indaffarati genitori che lui ci credeva ancora.

Felice era un tipo che sapeva mentire. Anche per questo portava sempre occhiali da sole, persino quando diluviava. Era uno stimato redattore editoriale, pur odiando i libri e coloro che li scrivevano. Fuori dal lavoro leggeva solo quelli che gli consigliava, insistentemente, la fidanzata Viviana, laureanda in Storia del teatro con una tesi sulla crudeltà in Euripide.

Dopo studi universitari irregolari, Felice era entrato alla Pompazzi Barbieri grazie a una spintarella della madre Carlotta, fotografa, collaboratrice e molto amica di Gaspare Manolo Rossi, amministratore delegato e anche, come spesso ormai accade, direttore editoriale della casa editrice: un uomo che riuniva in sé la pericolosa commistione di una scarsa cultura e di un ego smisurato. Con lui Felice condivideva la passione per il cibo raffinato: si occupava infatti di una delle collane di punta della Pompazzi Barbieri dedicata alle ricette commentate di cuochi famosi in televisione, facendoli apparire, grazie a un camuffaggio editoriale, pensosi intellettuali, sensibili interpreti del gusto raffinato e persino della vita.

Per arrotondare il magro stipendio, Felice teneva un suo bizzarro sito, «Luppolo felice», dove redigeva e aggiornava commenti e classifiche di birre e birrerie, parlando bene soltanto di coloro che lo pagavano. Inoltre collaborava al mensile «Inventario culinario»: per ogni numero scriveva un racconto di cinque cartelle. In quello di dicembre, monografico sul pesce, avrebbe dovuto inventarsi una gustosa storia ittica. Purtroppo la sua vena creativa sembrava essersi prosciugata. L’unico racconto che era riuscito a buttar giù era quello di una pornostar sul viale del tramonto, Vanessa, che faceva il numero di mezzanotte in un malmesso ristorante di pesce del quartiere, immersa in un acquario con uno sveglio esemplare di Carassius auratus. Di lei si era innamorato un attempato armatore russo-londinese di passaggio ed ella aveva accettato, insperatamente, di sposarlo a patto che nel salotto della loro casa venisse costruito un grande acquario a parete dove il suo fedele partner rosso e giallo potesse sguazzare comodamente.



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