Tess Dei D'Urberville by Thomas Hardy

Tess Dei D'Urberville by Thomas Hardy

autore:Thomas Hardy
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: mondadori
pubblicato: 1890-12-31T23:00:00+00:00


XXXIII

Angel sentì che gli sarebbe piaciuto passare un giorno con Tess, prima del matrimonio, in qualche posto lontano dalla fattoria; un'ultima passeggiata da fidanzati, una giornata romantica, in circostanze che non si sarebbero mai ripetute, come quell'altra più importante giornata che brillava vicina, davanti a loro. Così, nel corso della precedente settimana suggerì alcune compere da fare nella vicina città, e partirono insieme.

La vita di Clare alla fattoria era stata quella di un recluso nei confronti del mondo e della classe sociale a cui apparteneva; per mesi e mesi non si era mai avvicinato a una città e, poiché non aveva mai avuto bisogno di un veicolo, non ne possedeva, e quando voleva cavalcare o andare in calesse affittava quelli del lattaio. Quel giorno andarono via in calesse. Per la prima volta nella loro vita si interessavano ad acquisti comuni, come compagni. Era la vigilia di Natale, con la sua grande abbondanza di agrifoglio e di vischio: la città era piena di forestieri che erano giunti da ogni parte della zona per le feste. Tess pagò il fatto d'andare in giro con un volto in cui la felicità si aggiungeva alla bellezza, coll'essere molto guardata mentre si muoveva tra la gente, al braccio di Clare.

La sera tornarono alla locanda nella quale avevano alloggiato e Tess aspettò nell'ingresso mentre Angel andava a vedere che il calesse e il cavallo gli fossero portati davanti al cancello. La stanza di soggiorno comune era piena di ospiti che uscivano ed entravano continuamente. Ogni volta che la porta si apriva e si chiudeva per il loro passaggio, la luce del salotto cadeva in pieno sul viso di Tess. Due uomini uscirono e le passarono davanti in mezzo ad altri. Uno di loro l'aveva squadrata da capo a piedi, sorpreso, e lei ebbe l'impressione che fosse uno di Trantridge, anche se quel villaggio era a tante miglia di distanza, che la gente di Trantridge poteva essere considerata una rarità, lì.

«Graziosa ragazza, quella» commentò l'altro.

«Sì, abbastanza carina, ma se non sto prendendo un grosso granchio...» e tralasciò senz'altro il resto della frase.

Clare era appena tornato dalla stalla e trovandosi di fronte all'uomo sulla porta ne aveva udite le parole e aveva visto Tess sussultare. L'offesa a lei lo punse sul vivo e senza riflettere colpì l'uomo al mento con tutta la forza del suo pugno, facendolo arretrare barcollante nel passaggio.

L'uomo si riebbe e sembrò propenso a venire alle mani e Clare, oltrepassando la soglia della porta, si mise sulla difensiva, ma il suo avversario ripensò meglio alla faccenda, guardò nuovamente Tess quando le passò davanti e disse a Clare: «Vi chiedo scusa, signore, ho preso un abbaglio, pensavo fosse un'altra donna, a quaranta miglia da qui.»

Clare, accorgendosi allora d'essere stato troppo precipitoso e di essere per di più da biasimare per averla lasciata nell'ingresso di un'osteria, fece ciò che di solito faceva in questi casi: offrì all'uomo dieci scellini perché si curasse il colpo; così si separarono, scambiandosi reciprocamente un tranquillo buona sera. Appena Clare prese le



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