Tiraboschi Roberto - 2015 - La pietra per gli occhi. Venetia 1106 d.C. by Tiraboschi Roberto

Tiraboschi Roberto - 2015 - La pietra per gli occhi. Venetia 1106 d.C. by Tiraboschi Roberto

autore:Tiraboschi Roberto [Tiraboschi Roberto]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Literature & Fiction, Genre Fiction, Historical, Foreign Languages, Italian, Historical Fiction, Foreign Language Fiction
Amazon: B00QX6UIZM
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2015-01-13T23:00:00+00:00


Decise di raccontargli tutto. Doveva liberarsi da quel peso. Raggiunse Ademaro nel chiostro dei novizi mentre stava meditando. Quando l’amico lo vide ebbe un moto d’irritazione.

«Dov’eri finito? Sei scomparso. Non sei stato presente nemmeno alle funzioni».

«Ti chiedo perdono. È accaduto un fatto grave».

Ademaro era molto contrariato. «Qualche notte fa non hai dormito in cella… dimmi la verità». Edgardo chinò la testa. «Il nostro ordine si regge su regole precise che ci aiutano a condurre una vita più vicina possibile ai comandamenti di Nostro Signore. Tu non sei diverso dagli altri, Edgardo».

«Mi sono trovato coinvolto in un tumulto… il buio mi ha colto lontano».

«Non voglio sapere dove hai passato la notte e con chi, questo riguarda solo la tua coscienza, ma il tuo comportamento è inaccettabile per l’ordine».

Nonostante capisse che l’amico aveva ragione, Edgardo provò un senso di fastidio, una voglia sottile di ribellarsi, di reagire. A fatica riprese il controllo e raccontò tutto quanto era accaduto nell’ultimo giorno: il ritrovamento del cadavere di Niccolò, la fuga, l’incontro con Segrado. Tacque però sulla copia del manoscritto di Alhazen. Aveva l’impressione che intorno a quel volume e a quell’argomento vi fosse qualcosa di poco chiaro che coinvolgeva anche l’amico. E comunque Ademaro non avrebbe potuto mai accettare l’idea che un monaco copiasse di nascosto un volume e lo portasse all’esterno.

Ademaro si mostrò molto preoccupato. Essere implicato in un omicidio, per di più così orrendo, era un evento di una gravità inaudita che poteva gettare un’ombra di indegnità su tutto il monastero.

«Ti sei lasciato coinvolgere troppo» lo rimproverò. «Ti avevo raccomandato prudenza».

«Mi sono trovato lì per caso, non ho nessuna colpa».

«La ricerca della pietra per gli occhi ti ha portato a contatto con gente infida e poco raccomandabile. Dovevi evitarli».

«Tu stesso mi hai portato a Venetia» riprese Edgardo sbalordito. «Tu mi hai spinto alla ricerca».

«Una persona illuminata capisce quando arriva il momento di fermarsi… sei andato troppo oltre, hai passato il limite».

Ademaro covava una specie di astio, quasi avesse scoperto che l’amico in qualche modo aveva tradito la sua fiducia. Aveva forse dei sospetti su di lui a proposito del manoscritto?

«Se qualcuno ti ha visto potrebbero venire a cercarti qui».

«Esistono tanti monasteri a Venetia».

«Ma non ci sono molti monaci uguali a te».

Una malinconia profonda avvolse l’animo di Edgardo.

«Vuoi dire che non ci sono monaci storpi come me in tutta Venetia?».

Ademaro tacque, non aveva intenzione di offenderlo.

«No, hai ragione» continuò Edgardo, «non ce ne sono tanti come me con una gobba sul davanti, sciancati, i capelli rossi come arance mature e il viso pieno di lenticchie».

«Ascolta, amico mio» ora Ademaro aveva un tono amichevole venato di affetto, «forse sarebbe meglio che tu tornassi a Bobbio. Non sei al sicuro qui».

Lo colse di sorpresa. Era una possibilità che non aveva mai preso in considerazione. Tornare alla vita precedente, rinchiudersi nel monastero… a fare cosa? Ora non poteva nemmeno più copiare i suoi amati libri. Era venuto a Venetia per trovare un rimedio per i suoi occhi. Forse era solo un’illusione, un sogno, ma aveva respirato



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