Triangolo di passione a Parigi (Italian Edition) by Elena Maria B. Rodrίguez

Triangolo di passione a Parigi (Italian Edition) by Elena Maria B. Rodrίguez

autore:Elena Maria B. Rodrίguez [B. Rodrίguez, Elena Maria]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-11-23T23:00:00+00:00


«Ecco qui. Pesto l’aglio nel mortaio, poi le foglie di basilico fresco del mercato, aggiungendo sale rigorosamente grosso… poi parmigiano, pinoli, olio d’oliva…».

Laura aiutò Marco a pelare i gamberi. Era una frana, e non avendo mai toccato il pesce provava anche un certo ribrezzo.

«Togli prima testa e coda. Poi il resto e, quando l’hai pelato per bene, fai un’incisione estraendo il filino delle interiora».

Intanto, con efficacia e disinvoltura, Marco puliva i calamari e li riempiva di mollica aromatizzata al salmoriglio, scamorza, capperi e olive.

«Il segreto è la cottura perfetta per i calamari» disse Marco mettendo la teglia in forno.

La cucina esplodeva di fragranze e profumi del Mediterraneo.

«E così si mangia a Venezia?».

«No. Mia madre ha origini siciliane e ho scoperto questa tradizione culinaria un po’ grazie a lei, un po’ grazie al mio amico chef. Nel frigo ho anche della caponata. Vedrai ti piacerà un sacco».

Marco preparò la tavola con una rapidità sorprendente, aprendo una bottiglia di vino bianco bello fresco, per accompagnare le portate.

«Questo vino non è francese, ma nemmeno siciliano. È un Siemàn, un vino grezzo, non filtrato, della mia regione, il Veneto. Viene prodotto sui colli Berici, fra Padova e Vicenza. Lo fanno tre fratelli che conosco personalmente e che coltivano la terra con passione. Il nome, nel mio dialetto, significa sei mani, perché sei sono le mani che ci lavorano».

«Wow!» esclamò Laura, soffermandosi ad osservare il colore torbido e ambrato del Sièman, incantata dalla voce di Marco. Intanto, odori sconosciuti e deliziosi impregnavano l’aria del piccolo monolocale, nonostante l’unica finestra fosse stata aperta. Nello stomaco di Laura si era aperta una voragine.

Marco servì un piatto di penne al pesto con gamberi soffritti, spolverato con la granella di pistacchio. Laura non aveva mai mangiato nulla di così buono. Il sapore dei gamberi soffritti in olio d’oliva era da capogiro. Il pesto fresco profumava ed esaltava i suoi aromi con l’odore deciso del gambero.

«È tutto molto semplice. Non ho avuto troppo tempo per preparare qualcosa di più elaborato. Spero che ti piaccia» commentò Marco.

«Stai scherzando? Sto scoprendo un mondo».

«Sono contento».

Anche il calamaro e la caponata erano buonissimi. Laura si sentiva ubriaca di cibo e di vino, alla fine del pranzo. Accettò un limoncello come digestivo, poi stramazzò sul divano.

«Sono pienissima!» sospirò.

Marco la raggiunse sul divano. La avvolse con le sue braccia calde, mentre Laura adagiava il capo sul suo petto ampio e ben scolpito.

«Sono molto stanca» balbettò Laura. «Forse non dovevamo bere tutta la bottiglia di Siemàn».

«Perché no? Non abbiamo fretta. Dormiamo pure un po’, se lo desideri. Vuoi che metta un po’ di musica in sottofondo?».

«Sì, va bene».

Marco collegò il cellulare alla monocassa e lasciò l’iniziativa a Miles Davis.

«Cos’è questa roba?».

«Non ti piace il jazz?».

«Non saprei, non l’ho mai ascoltato. Sembra un po’ improvvisato».

«Infatti, è questo il bello del jazz. La musica segue il flusso creativo del musicista, senza piegarsi ad un ordine stabilito e pianificato. Il jazz è un po’ come la vita».

«Mi piace questa idea», sorrise Laura.

«Lasciamo suonare Miles Davis, allora?».

«Sì».

«Lo lasciamo accompagnare i nostri sogni?».



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