Un accordo per averti by Leanne Banks

autore:Leanne Banks [Banks, Leanne]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858972434
Google: vlQ0DwAAQBAJ
editore: Harper Collins Italia
pubblicato: 2017-09-07T22:00:00+00:00

Non era nemmeno un invito: era un elenco di presenze richieste. Da quel diavolo del suo assistente.

La sua temperatura crebbe col passare dei secondi; riusciva a stento a contenere la propria collera. Chi credeva di essere? Non aveva neanche cominciato a smaltire la sfuriata che arrivò un altro messaggio. Ebbe la fortissima tentazione di cancellarlo senza leggerlo, ma alla fine vinse la curiosità. Si prega di confermare.

S. Miles, assistente di Leo Grant.

Aveva due parole per il signor Miles e il signor Grant, e non erano complimenti.

Calista era così furiosa che rischiò di cominciare a urlare. Per evitarlo, contò fino a dieci. Venti volte.

Prese un profondo respiro. Primo passo, ignorare l’ordine. Secondo passo, bloccare il numero dell’assistente di Leo. Terzo passo, lavorare fino a tardi e programmare una lunga visita alla palestra.

Leo lasciò la cena in anticipo, chiedendosi perché Calista non si fosse fatta vedere.

Una volta in auto, chiamò il suo numero, ma raggiunse solo la segreteria telefonica.

Era a dir poco irritato. Avrebbe anche evitato di partecipare alla serata, ma il presidente dell’organizzazione l’aveva supplicato – non immaginava che gli avrebbero consegnato un premio per aver creato nuovi posti di lavoro in città. Non gli piaceva trovarsi sotto i riflettori, soprattutto non apprezzava che gli venissero scattate delle fotografie, specie se c’era la possibilità che finissero sui giornali: anche se il suo aspetto era cambiato parecchio da quando non era che un ragazzo, aveva sempre il timore che qualcuno potesse riconoscerlo.

«È taciturno, questa sera» lo riscosse George dal sedile anteriore. «A cosa sta pensando?»

«Solite cose. Quest’oggi è stato un susseguirsi di telefonate internazionali e di riunioni, ho avuto a malapena il tempo di respirare» spiegò Leo.

«Non ho visto sua moglie, di recente» si avventurò George, indagando.

«Siamo stati entrambi molto occupati da quando siamo tornati dal Giappone»

riprese Leo. «Io ho il mio lavoro, e lei il suo. Anche se Dio solo sa perché insiste a tenerlo – non è che abbia bisogno dei soldi.»

«È più indipendente di quanto si aspettasse, eh?»

«Già, è così.» Non riuscì a celare l’irritazione nel proprio tono.

«Se voleva un gattino addomesticato, non avrebbe dovuto sceglierne uno con le unghie tanto affilate» gli fece presente George guardandolo nello specchietto retrovisore. «Non mi sembra il tipo da prendere ordini, a meno che non li ritenga fondati.»

Leo si accigliò. «Probabilmente.»

«Strano che non voglia lasciare il lavoro. O è molto indipendente…» iniziò l’autista, ma poi fece una lunga pausa.

«Oppure?»

«O non crede che il matrimonio durerà.»

L’ipotesi lo sorprese. Pensava che l’accordo prenuziale l’avrebbe trattenuta. «Che cosa…»

«Naturalmente è solo un’idea. Potrei sbagliarmi» si affrettò ad aggiungere George accostando al portone di ingresso.

«Buonanotte, George. Sogni d’oro» si congedò Leo con tono asciutto mentre scendeva dall’auto.

«Anche a lei» rispose l’altro senza offendersi.

Leo prese l’ascensore fino all’attico ed entrò nell’appartamento. Si fermò, tendendo l’orecchio per individuare la presenza della moglie, ma fu la governante ad accoglierlo. «Bentornato a casa, signore» lo salutò Brenda. «Posso portarle qualcosa da bere? Un bicchier d’acqua? Qualcosa da mangiare?»

Lui scosse il capo. «No, grazie. Ha visto mia moglie?»«Sì, signore. È rientrata una ventina di minuti fa e si è infilata direttamente in palestra.

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