Un segreto per Jack Reacher by Lee Child Andrew Child

Un segreto per Jack Reacher by Lee Child Andrew Child

autore:Lee Child, Andrew Child [Lee Child, Andrew Child]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2024-09-02T22:00:00+00:00


Veronica Sanson tenne aperto il portello per il carbone finché Roberta non uscì, poi le sorelle rimasero vicine a scrutare l’area a ovest della casa di Neville Pritchard. Il garage era alle loro spalle. La strada a sinistra, però non riuscivano a vederla a causa di una fila di cespugli. Erano stati piantati ravvicinati e disposti con cura perché sembrassero cresciuti spontaneamente, per conto proprio. Negli anni erano diventati fitti, compatti, impenetrabili. Formavano una barriera perfetta. Impossibile vederci attraverso. Erano proprio là, in piena vista, eppure una valanga di persone ci sarebbe potuta passare davanti senza rendersi conto del loro scopo. Lo stesso a destra. C’era un’altra serie di cespugli che spuntavano apparentemente a caso ma che impedivano del tutto la visuale dal resto del giardino di Pritchard. Qualcuno avrebbe potuto sorvegliare il retro dell’abitazione con un binocolo e non avrebbe lo stesso avuto idea di quello che stava succedendo in quell’area. Il terreno era ricoperto da una specie di erba corta, filiforme. Attutiva i passi e non era abbastanza alta da lasciare macchie d’umido sospette sui risvolti dei pantaloni. Davanti c’era un recinto che separava la proprietà di Pritchard da quella del vicino. Era una struttura standard, alta poco meno di due metri, con tavole verticali fissate a traverse sorrette da montanti robusti. Veronica e Roberta si avvicinarono per guardare meglio. All’inizio le tavole sembravano uniformi, Roberta tuttavia ne notò cinque che avevano una fila in più di chiodi. Spinse vicino alla sommità di quella centrale e il bordo inferiore del gruppo si sollevò scostandosi dal resto del recinto. Lasciando un ampio spazio per strisciare al di là.

Il giardino accanto era curato ma ordinario. Dava l’idea che ci fossero due proprietari anziani, felici di pagare uno studente universitario o un nipote perché ci lavorasse ogni tanto, quel tanto da impedire che gli alberi e i cespugli sfuggissero al controllo. Non c’era nulla di trascurato, ma nemmeno nessun segno di piante nuove o di tentativi recenti di coltivarle. La casa sorgeva in fondo al terreno, in lontananza. Un’altra struttura era più vicina. Un garage indipendente. Il che era strano dato che tutte le proprietà di quella via erano state realizzate con il garage annesso. Lentamente, Roberta e Veronica si avvicinarono un po’ di più. C’era una finestra nel muro laterale. Sbirciarono dentro. Non c’era alcun veicolo. Lo spazio sembrava vuoto.

C’era una porta pedonale vicino alla finestra. Roberta strinse la maniglia, ma Veronica l’afferrò per il braccio prima che potesse girarla.

«Ferma.» Veronica indicò l’angolo in alto della finestra. Un paio di cavi erano a malapena visibili attraverso la rete di ragnatele. Parte di un sistema d’allarme.

Roberta si liberò il braccio. «È molto probabile che sia collegato alla casa di Pritchard. Non con la polizia. Né con i vicini. Scommetto che ha costruito lui questo posto. Probabilmente paga un affitto o fa loro qualche genere di favore», disse.

«Non puoi esserne certa.»

«C’è solo un modo per scoprirlo.» Roberta spinse la maniglia. La porta non cedette. Era chiusa a chiave. Si girò, sollevò il ginocchio e spostò la gamba all’indietro.



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