Un vizio innaturale (Sins of the Cities Vol. 2) (Italian Edition) by K. J. Charles

Un vizio innaturale (Sins of the Cities Vol. 2) (Italian Edition) by K. J. Charles

autore:K. J. Charles [Charles, K. J.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893127776
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 2020-07-03T22:00:00+00:00


9

Il mattino successivo, Nathaniel si risvegliò da sogni di cui, in tutta franchezza, si vergognava. La notte precedente era rimasto sveglio, troppo a lungo, dolorosamente consapevole della presenza dell’altro uomo nella stanza vicina. E quando si era addormentato, il suo sonno era stato disturbato da immagini di Lazarus che entrava silenziosamente nella sua camera e si infilava nel suo letto. Era scandaloso avere pensieri del genere, per quanto del tutto involontari, su un uomo posto sotto la sua protezione.

Sotto la sua protezione. Era un’idea assurda. Lazarus era indipendente fino all’estremo, Nathaniel non aveva obblighi verso di lui. E pensare alla figuraccia che avrebbe fatto nel difendere un bugiardo professionista gli faceva venire i sudori freddi. Tuttavia, Lazarus era andato da lui; si era ritrovato nei guai e spaventato, ed era corso da lui.

Ti sta ingannando, avrebbe senz’altro detto Mark. Di sicuro. Cos’è che vuole?

Sapeva che avrebbe fatto meglio a chiedersi se il sensitivo stesse cercando di ingannarlo in qualche modo. L’arrivo di Lazarus non gli era sembrata una messinscena, ma in precedenza l’uomo aveva già finto di provare terrore e dolore. Era possibile che mentisse. Non credeva, ma fino a quel momento si era già sbagliato molto sul suo conto e sapeva perché.

Lo desiderava. Voleva il suo corpo nervoso e gli occhi ultraterreni. Voleva toccarlo, morderlo e succhiarlo. Sentirlo gemere e supplicare senza doversi trattenere; spogliarlo delle sue bugie e delle sue difese oltre che dei vestiti. Desiderava Lazarus, ecco il vero pericolo: credere che valesse la pena desiderarlo.

Doveva tenere sotto controllo lo sciocco e inappropriato spirito di cavalleria che lo spingeva a offrirgli tutta la sicurezza e il riparo di cui era capace.

«Buongiorno,» lo salutò Lazarus quando lui entrò nella stanza. Il medium, che beveva il tè vicino al focolare, aveva un’aria stanca. Almeno però indossava i propri abiti, che erano stati stirati e spazzolati con cura. Nathaniel si ripromise di ricompensare Betsy in modo adeguato.

«Buongiorno, dormito bene?»

«Quanto ci si poteva aspettare, grazie. Il sole è ancora nascosto.»

Nathaniel guardò il muro di nebbia fuori dalla finestra. «Buon Dio. Erano anni che non era tanto fitta.»

«Ce n’è un sacco in giro.» Lazarus riempì una seconda tazza di tè, vi aggiunse mezzo cucchiaino di zucchero, niente latte, e gliela porse. Nathaniel la fissò. «Problemi?»

«Come diavolo fai a sapere come prendo il tè?»

«Lo hai preparato così ieri.»

«E tu lo hai notato?»

«È quello che faccio di solito,» rispose l’altro. «Grazie per l’ospitalità. Credo che dovremmo parlare di ciò che ti aspetti in cambio.»

A quanto pareva, era tornato ad alzare la guardia. «Fraintendi la natura dell’ospitalità,» rispose lui. «Non devi sentirti costretto a dirmi niente. Però credo che dovresti farlo perché prima sbrogliamo questa faccenda, tanto meglio è per te, per Clem e per la giustizia…»

«Tu credi nella giustizia?»

«Facevo l’avvocato, una volta.»

Lazarus contrasse le labbra. «Sì, è per questo che te l’ho chiesto.»

«Va’ al diavolo. Ascoltami un momento. Credo che dovrei farti lasciare Londra.»

Il suo ospite sbatté le palpebre. «Scusami?»

«Se riuscissimo a farti arrivare in Scozia, diciamo, non avrebbero motivo di inseguirti fin là, giusto? O meglio, smetteresti di essere il bersaglio più immediato dell’assassino.



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