Un’altra occupazione by JOSHUA COHEN

Un’altra occupazione by JOSHUA COHEN

autore:JOSHUA COHEN [COHEN, JOSHUA]
La lingua: ita
Format: epub
editore: codice EDIZIONI
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Una coppia incinta che doveva passare da un monolocale a un appartamento con una stanza in più… un paio di fratelli adulti che già avevano mollato i genitori geriatrici alle cliniche di assistenza sbattendoli via dal classico appartamento a sei stanze pronto a essere saccheggiato…

I clienti: indicavano la strada nel taxi davanti al furgoncino del trasloco, il camion vero e proprio o l’autoarticolato che lo seguiva appena dietro, prima di prendere una strada attraverso Central Park e tagliare la città. Da dove il sole sorge nell’Upper East a dove tramonta nell’Upper West. Non importava chi guidasse o conducesse, Yoav era costretto a sedersi da stronzo. In mezzo.

Quello era sempre il tempo fragile, il tempo che poteva rompersi, il tempo dello sfilarsi e dello scivolare e dello spintonarsi. Il tragitto tra il vecchio appartamento già evacuato e il nuovo appartamento non ancora abitato, durante il quale la vita stessa finiva con il somigliare semplicemente a un altro veicolo messo in moto tra due vuoti senza legame. Per un momento, i fardelli di una vita erano sospesi. Per un certo numero di chilometri, si era senza peso, liberi.

Il cammino di Yoav, la sua espiazione consisteva in questo: seduto in posizione sopraelevata con vista sul taxi davanti, i finestrini appannati dal fastidio, mentre avvertiva il rimbombo che partiva dal basso, le molle che gli punzecchiavano le palle attraverso il vinile del sedile, il cambio che gli sbatacchiava tra le gambe.

Ogni trasloco aveva una sua logistica, ogni parte del trasloco i suoi sotterfugi. Poiché i clienti sbagliavano a descrivere gli articoli di loro proprietà sui moduli online dandone una rappresentazione errata, Ruth doveva fare una telefonata e seguire quelle faccende da vicino: i condomini valutano i futuri affittuari, i traslocatori valutano i futuri carichi. Anteguerra o dopoguerra non erano definizioni indicative, i criteri preferibili erano: con ascensore, senza ascensore. Tutta la pianificazione partiva da lì: a che piano, il numero di pianerottoli lungo le scale, il numero di scale per piano, il numero di stanze (soffitta e scantinato inclusi).

Il desiderio di finire prima versus il desiderio di far sì che un lavoro durasse il più a lungo possibile, dato che le squadre venivano pagate a tempo. Il desiderio di fare una pausa versus il desiderio di finire prima, dato che le squadre non venivano pagate durante le pause. Se lavorare per stanza o per dimensione degli articoli. Se lavorare per stanza in base a come sarebbe stata svuotata o in base a come doveva essere riempita quella nuova. Caricare prima la roba grossa, per ottimizzare lo spazio nel camion (la filosofia dei traslocatori). Caricare la roba grossa alla fine, per sprecare lo spazio nel camion in modo da fare più viaggi, il che significava allungare i tempi e massimizzare il profitto (la filosofia di Paul Gall).

Dato che imballare gli articoli era diverso da traslocarli, sia in termini di esperienza sia di strutturazione del prezzo, la distinzione principale che si riscontrava nei clienti non era legata a nulla di indelebile come la melanina o l’età,



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